INTRODUZIONE AL VANGELO DI LUCA
Caratteristiche principali
Per molti aspetti il terzo vangelo
è simile ai primi due: contiene quasi tutte le informazioni di Marco e,
in comune con Matteo, riporta non poche parole di Gesù che altrimenti
sarebbero rimaste sconosciute.
Inoltre riferisce
vari episodi inediti, raccolti con cura tra coloro che furono testimoni e
predicatori sin dall'inizio (1, 1-3). Ma la cosa più originale e
importante è che ci troviamo di fronte alla prima parte di un'opera
unitaria che comprende Vangelo e Atti degli Apostoli. Entrambe le parti sono
rivolte a un unico personaggio, Teòfilo (Luca 1, 3: Atti 1, 1), sono
scritte con un medesimo stile ed esprimono le stesse idee dominanti. Di
conseguenza è giusto leggere Luca in maniera che risulti parallelo agli
altri vangeli, ma abbia anche una sua continuazione negli
Atti.
Le caratteristiche particolari di questo
vangelo sono diverse. Una posizione speciale è riservata a Gerusalemme:
qui più che altrove essa è il centro e il vertice
dell'attività di Gesù. Attorno a Gesù si svolgono gli
avvenimenti decisivi della «storia della salvezza», quelle azioni di
Dio che riscattano la condizione umana dal male: la lunga premessa costituita
dalla storia dell'antico Israele ora giunge a conclusione; si apre l'epoca nuova
dei credenti in tutto il mondo; incomincia l'attesa del compimento finale. La
salvezza cristiana si intreccia con le vicende della storia terrena (2, 1; 3,
1-4) e riguarda tutti gli uomini (3, 6). Gesù si rivolge soprattutto ai
«poveri» (cioè a persone poco importanti, malate o disprezzate)
e proprio tra loro il messaggio del vangelo è più accolto e
più visibilmente si manifesta l'inizio del regno di
Dio.
Primi lettori
Al tempo del terzo vangelo la generazione
degli apostoli sta per scomparire. Ormai non è più possibile
ascoltare dalla loro viva voce l'esperienza di coloro che hanno conosciuto
direttamente Gesù, hanno udito il suo insegnamento e visto i suoi gesti,
hanno vissuto i giorni della sua passione, morte e risurrezione. Intanto sorgono
altri predicatori, forse nuove dottrine si diffondono. Perciò Luca
comprende che i credenti hanno bisogno di una solida documentazione sugli
avvenimenti centrali che riguardano la fede. Egli fa allora accurate ricerche
tra le memorie più sicure, scritte e orali e le offre come sostegno
all'insegnamento cristiano del suo tempo (1, 1-4). Non sappiamo nulla del
destinatario Teofilo, ma sicuramente egli rappresenta i lettori per i quali Luca
ha scritto.
Autore
Di un certo «Luca» parlano alcune lettere del Nuovo Testamento (Filemone
24; Colossesi 4, 14; 2 Timoteo 4, 11). Questo Luca è un discepolo
dell'apostolo Paolo, medico di professione, di cultura e di lingua greca. E' la
medesima persona che ha scritto il terzo vangelo e gli Atti? Antichissime
tradizioni lo affermano. Molti moderni sono dello stesso parere; altri studiosi
invece fanno notare che nessuna idea caratteristica di Paolo è molto
evidente nel terzo vangelo. In ogni caso l'autore rispecchia l'ambiente di
comunità cristiane non palestinesi, verso la fine del primo secolo. Dal
libro degli Atti egli risulta molto interessato alla prima diffusione
missionaria nel mondo greco. La data di composizione del terzo vangelo è
vicina all'anno 80
d.C.
Schema
- Introduzione-dedica 1, 1-4
- Giovanni e
Gesù: nascita e infanzia 1, 5-2,
52
- Giovanni il Battezzatore 3,
1-20
- Battesimo e
tentazioni di Gesù 3, 21-4,
13
- Gesù in Galilea 4, 14-9,
50
- Viaggio verso Gerusalemme 9, 51-19,
27
- Gesù a Gerusalemme 19, 28-21,
37
- Passione, morte, risurrezione, apparizioni, ascensione 22, 1-24,
53)
VANGELO DI LUCA
CAPITOLO 1
INTRODUZIONE
1 Caro Teòfilo, molti prima di me hanno tentato di narrare con ordine quei
fatti che sono accaduti tra noi.
2 I primi a
raccontarti sono stati i testimoni di quei fatti che avevano visto e udito: essi
hanno ricevuto da Gesù l'incarico di annunziare la parola di Dio.
3 Anch'io perciò mi sono deciso di fare
ricerche accurate su tutto, risalendo fino alle origini. Ora, o illustre
Teòfilo, ti scrivo tutto con ordine,
4 e
così potrai renderti conto di quanto sono solidi gli insegnamenti che hai
ricevuto.
ANNUNZIO DELLA NASCITA DI GIOVANNI
5 Al tempo di Erode, re della
Giudea, c'era un sacerdote che si chiamava Zaccaria e apparteneva all'ordine
sacerdotale di Abia. Anche sua moglie, Elisabetta, era di famiglia sacerdotale:
discendeva infatti dalla famiglia di Aronne.
6
Essi vivevano rettamente di fronte a Dio, e nessuno poteva dir niente contro di
loro perché ubbidivano ai comandamenti e alle leggi del Signore.
7 Erano senza figli perché Elisabetta non
poteva averne, e tutti e due ormai erano troppo vecchi.
8 Un giorno Zaccaria era di turno al tempio per
le funzioni sacerdotali.
9 Secondo l'uso dei
sacerdoti, quella volta a lui toccò in sorte di entrare nel santuario del
Signore per offrire l'incenso.
10 Nell'ora in
cui si bruciava l'incenso egli si trovava all'interno del santuario e tutta la
folla dei fedeli stava fuori a pregare.
11 In
quell'istante un angelo del Signore apparve a Zaccaria al lato destro
dell'altare sul quale si offriva l'incenso.
12
Appena lo vide, Zaccaria rimase molto sconvolto.
13 Ma l'angelo gli
disse:
- Non temere, Zaccaria! Dio ha ascoltato
la tua preghiera. Tua moglie Elisabetta ti darà un figlio e tu lo
chiamerai Giovanni.
14 La sua nascita ti
darà una grande gioia, e molti saranno contenti.
15 Il Signore l'avrà in grande
considerazione per realizzare i suoi progetti. Egli non berrà mai vino
né bevande inebrianti ma Dio lo colmerà di Spirito Santo fin dalla
nascita.
16 Questo tuo figlio riporterà
molti Israeliti al Signore loro Dio:
17 forte e
potente come il profeta Elia, precederà la venuta del Signore, per
riconciliare i padri con i figli, per ricondurre i ribelli a pensare come i
giusti. Così egli preparerà al Signore un popolo ben
disposto.
18 Ma Zaccaria disse
all'angelo:
- Come potrò essere sicuro di
quel che mi dici? Io sono ormai vecchio, e anche mia moglie è avanti
negli anni.
19 L'angelo gli
rispose:
- Io sono Gabriele e sto davanti a Dio
sempre pronto a servirlo. Lui mi ha mandato da te a parlarti e a portarti questa
bella notizia.
20 Tu non hai creduto alle mie
parole che pure al momento giusto si avvereranno. Per questo diventerai muto e
non potrai parlare fino al giorno in cui si compirà la promessa che ti ho
fatto.
21 Intanto, fuori del santuario, il
popolo aspettava Zaccaria e si meravigliava che restasse dentro tanto tempo.
22 Quando poi Zaccaria uscì e si
accorsero che non poteva parlare con loro, capirono che nel santuario egli aveva
avuto una visione. Faceva loro dei segni con le mani, ma non riusciva a dire
neppure una parola.
23 Passati i giorni del suo
servizio al tempio, Zaccaria tornò a casa sua.
24 Dopo un po' di tempo, sua moglie Elisabetta
si accorse di aspettare un figlio, e non uscì di casa per cinque
mesi
25 e diceva: «Ecco che cosa ha fatto
per me il Signore! Finalmente ha voluto liberarmi da una condizione che mi
faceva vergognare di fronte a tutti».
ANNUNZIO DELLA NASCITA DI GESŲ
26 Quando Elisabetta fu al
sesto mese Dio mandò l'angelo Gabriele a Nàzaret, un villaggio
della Galilea.
27 L'angelo andò da una
fanciulla che era fidanzata con un certo Giuseppe, discendente del re Davide. La
fanciulla si chiamava Maria.
28 L'angelo
entrò in casa e le disse:
- Ti saluto,
Maria! Il Signore è con te: egli ti ha colmata di
grazia.
29 Maria fu molto impressionata da queste
parole e si domandava che significato poteva avere quel saluto.
30 Ma l'angelo le
disse:
- Non temere, Maria! Tu hai trovato grazia
presso Dio.
31 Avrai un figlio, lo darai alla
luce e gli metterai nome Gesù.
32 Egli
sarà grande e Dio, l'Onnipotente, lo chiamerà suo Figlio. Il
Signore lo farà re, lo porrà sul trono di Davide, suo padre,
33 ed egli regnerà per sempre sul popolo
d'Israele. Il suo regno non finirà mai.
34
Allora Maria disse all'angelo:
- Come è
possibile questo, dal momento che io sono
vergine?
35 L'angelo
rispose:
- Lo Spirito Santo verrà su di
te, e l'Onnipotente Dio, come una nube, ti avvolgerà. Per questo il
bambino che avrai sarà santo, Figlio di Dio.
36 Vedi: anche Elisabetta, tua parente, alla sua
età aspetta un figlio. Tutti pensavano che non potesse avere bambini,
eppure è già al sesto mese.
37
Nulla è impossibile a Dio!
38 Allora Maria
disse:
- Eccomi, sono la serva del Signore. Dio
faccia con me come tu hai detto.
Poi l'angelo la
lasciò.
L'annunciazione
MARIA VA A TROVARE ELISABETTA
39 In quei giorni Maria si mise
in viaggio e raggiunse in fretta un villaggio che si trovava nella parte
montagnosa della Giudea.
40 Entrò in casa
di Zaccaria e salutò Elisabetta.
41
Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino dentro di lei ebbe
un fremito, ed essa fu colmata di Spirito
Santo
42 e a gran voce esclamò: «Dio
ti ha benedetta più di tutte le altre donne, e benedetto è il
bambino che avrai!
43 Che grande cosa per me!
Perché mai la madre del mio Signore viene a farmi
visita?
44 Appena ho sentito il tuo saluto, il
bambino si è mosso in me per la gioia.
45
Beata te che hai avuto fiducia nel Signore e hai creduto che egli può
compiere ciò che ti ha
annunziato».
46 Allora Maria
disse:
«Grande è il Signore: lo
voglio lodare.
47 Dio è mio salvatore:
sono piena di
gioia.
48 Ha guardato a me, alla sua povera
serva:
tutti, d'ora in poi, mi diranno beata.
49 Dio è
potente:
ha fatto in me grandi cose,
santo è il suo
nome.
50 La sua misericordia resta per sempre
con tutti quelli che lo servono.
51 Ha dato prova della sua potenza,
ha distrutto i superbi e i loro
progetti.
52 Ha rovesciato dal trono i potenti,
ha rialzato da terra gli oppressi.
53 Ha colmato i poveri di beni,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
54 Fedele nella sua misericordia,
ha risollevato il suo popolo, Israele.
55 Così aveva promesso ai nostri padri:
ad Abramo e ai suoi discendenti per
sempre».
56 Maria rimase con Elisabetta
circa tre mesi.
Poi ritornò a casa
sua.
LA NASCITA DI GIOVANNI
57 Giunse intanto per
Elisabetta il tempo di partorire e diede alla luce un bambino.
58 I suoi parenti e i vicini si rallegravano con
lei perché avevano sentito dire che il Signore le aveva dato una grande
prova della sua bontà.
59 Quando il
bambino ebbe otto giorni vennero per il rito della circoncisione. Lo volevano
chiamare Zaccaria, che era anche il nome di suo padre.
60 Ma intervenne la
madre:
- No! - disse.- Il suo nome sarà
Giovanni.
61 Gli altri le
dissero:
- Nessuno tra i tuoi parenti ha questo
nome!
62 Si rivolsero allora con i gesti al
padre, per sapere quale doveva essere, secondo lui, il nome del bambino.
63 Zaccaria chiese allora una tavoletta e
scrisse: «Il suo nome è Giovanni». Tutti rimasero meravigliati.
64 In quel medesimo istante Zaccaria aprì
la bocca e riuscì di nuovo a parlare, e subito si mise a lodare Dio.
65 Tutti i loro vicini furono presi da un senso
di paura, e dappertutto in quella regione montagnosa della Giudea la gente
parlava di questi fatti.
66 Coloro che li
sentivano raccontare si facevano pensierosi e tra le altre cose dicevano:
«Che cosa diventerà mai questo bambino?». Davvero la potenza
del Signore era con lui.
IL CANTO PROFETICO DI ZACCARIA
67 Allora Zaccaria, suo padre,
fu riempito di Spirito Santo e si mise a
profetare:
68 «Benedetto il Signore, il Dio
d'Israele:
è venuto incontro al suo
popolo,
lo ha
liberato.
69 Per noi ha fatto sorgere un
Salvatore potente
tra i discendenti di Davide,
suo servo.
70 Da molto tempo lo aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti.
71 Ci ha liberato dai nostri
nemici
e dalle mani di tutti quelli che ci
odiano.
72 Ha avuto misericordia dei nostri
padri,
è rimasto fedele alla sua
alleanza.
73 Ha giurato ad Abramo, nostro padre,
74 di strapparci dalle mani dei nemici.
Ora possiamo servirlo senza timore,
75 santi e fedeli a lui per tutta la
vita.
76 E tu, figlio mio,
diventerai profeta del Dio
Altissimo:
andrai dinanzi al
Signore
a preparargli la
via.
77 E dirai al suo
popolo
che Dio lo salva e perdona i suoi peccati.
78 Il nostro Dio è bontà e
misericordia:
ci verrà incontro dall'alto,
come luce che
sorge.
79 Splenderà nelle tenebre per chi
vive
all'ombra della
morte
e guiderà i nostri passi sulla via
della pace».
80 Il bambino intanto cresceva
fisicamente e spiritualmente. Per molto tempo visse in regioni deserte fino a
quando pubblicamente si manifestò al popolo
d'Israele.
CAPITOLO
2
LA NASCITA DI GESŲ
(vedi Matteo 1,18-25)
1
In quel tempo l'imperatore Augusto con
un decreto ordinò il censimento di tutti gli abitanti dell'impero romano.
2 Questo primo censimento fu fatto quando
Quirinio era governatore della Siria.
3 Tutti
andavano a far scrivere il loro nome nei registri, e ciascuno nel proprio luogo
d'origine.
4 Anche Giuseppe partì da
Nàzaret, in Galilea, e salì a Betlemme, la città del re
Davide, in Giudea. Andò là perché era un discendente
diretto del re Davide,
5 e Maria sua sposa, che
era incinta, andò con lui.
6 Mentre si
trovavano a Betlemme, giunse per Maria il tempo di partorire,
7 ed essa diede alla luce un figlio, il suo
primogenito. Lo avvolse in fasce e lo mise a dormire nella mangiatoia di una
stalla, perché non avevano trovato altro
posto.
La natività
La nascita di Gesų
GLI ANGELI PORTANO L'ANNUNZIO AI PASTORI
8 In quella stessa regione
c'erano anche alcuni pastori. Essi passavano la notte all'aperto per fare la
guardia al loro gregge.
9 Un angelo del Signore
si presentò a loro, e la gloria del Signore li avvolse di luce,
così che essi ebbero una grande paura.
10
L'angelo disse: «Non temete! Io vi porto una bella notizia che
procurerà una grande gioia a tutto il popolo:
11 oggi, nella città di Davide, è
nato il vostro Salvatore, il Cristo, il Signore.
12 Lo riconoscerete così: troverete un
bambino avvolto in fasce che giace in una
mangiatoia».
13 Subito apparvero e si
unirono a lui molti altri angeli. Essi lodavano Dio con questo
canto:
14 «Gloria a Dio in cielo
e pace in terra agli uomini che egli ama».
Poi gli angeli si allontanarono dai pastori e se
ne tornarono in cielo.
15 Intanto i pastori
dicevano gli uni agli altri: «Andiamo fino a Betlemme per vedere quel che
è accaduto e che il Signore ci ha fatto
sapere».
16 Giunsero in fretta a Betlemme e
là trovarono Maria, Giuseppe e il bambino che dormiva nella mangiatoia.
17 Dopo averlo visto, dissero in giro ciò
che avevano sentito di questo bambino.
18 Tutti
quelli che ascoltarono i pastori si meravigliarono delle cose che essi
raccontavano.
19 Maria, da parte sua, custodiva
gelosamente il ricordo di tutti questi fatti e li meditava dentro di sé.
20 I pastori, sulla via del ritorno, lodavano
Dio e lo ringraziavano per quel che avevano sentito e visto, perché tutto
era avvenuto come l'angelo aveva loro detto.
21
Passati otto giorni, venne il tempo di compiere il rito della circoncisione del
bambino. Gli fu messo nome Gesù, come aveva detto l'angelo ancor prima
che fosse concepito nel grembo di sua madre.
GESŲ E' PRESENTATO AL TEMPIO
22 Venne poi per la madre e per
il bambino il momento della loro purificazione, com'è stabilito dalla
legge di Mosè. I genitori allora portarono il bambino a Gerusalemme per
presentarlo al Signore.
23 Sta scritto infatti
nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito appartiene al Signore.
24 Essi offrirono anche il sacrificio stabilito
dalla legge del Signore: un paio di tortore o due giovani colombi.
25 Viveva allora a Gerusalemme un uomo chiamato
Simeone. Un uomo retto e pieno di fede in Dio, che aspettava con fiducia la
liberazione d'Israele. Lo Spirito Santo era con
lui
26 e gli aveva rivelato che non sarebbe morto
prima di aver veduto il Messia mandato dal Signore.
27 Mosso dallo Spirito Santo, Simeone
andò nel tempio dove s'incontrò con i genitori di Gesù,
proprio mentre essi stavano portandovi il loro bambino per compiere quel che
ordinava la legge del Signore.
28 Simeone allora
prese il bambino tra le braccia e ringraziò Dio
così:
29 «Ormai, Signore, puoi
lasciare
che il tuo servo se ne vada in pace:
la tua promessa si è
compiuta.
30 Con i miei occhi ho visto il
Salvatore.
31 Tu l'hai messo davanti a tutti i
popoli:
32 luce per illuminare le
nazioni
e gloria del tuo popolo,
Israele».
33 Il padre e la madre di
Gesù rimasero meravigliati per le cose che Simeone aveva detto del
bambino.
34 Simeone poi li benedisse e
parlò a Maria, la madre di Gesù: «Dio ha deciso che questo
bambino sarà occasione di rovina o di risurrezione per molti in Israele.
Sarà un segno di Dio, ma molti lo rifiuteranno:
35 così egli metterà in chiaro le
intenzioni nascoste nel cuore di molti. Quanto a te, Maria, il dolore ti
colpirà come colpisce una spada».
36
In Gerusalemme viveva anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle e
appartenente alla tribù di Aser. Era molto anziana: si era sposata
giovane e aveva vissuto solo sette anni con suo marito,
37 poi era rimasta vedova. Ora aveva
ottantaquattro anni. Essa non abbandonava mai il tempio, e serviva Dio giorno e
notte con digiuni e preghiere.
38 Arrivò
anche lei in quello stesso momento e si mise a ringraziare il Signore parlando
del bambino a tutti quelli che aspettavano la liberazione di
Gerusalemme.
RITORNANO A NAZARET
39 Quando i genitori di
Gesù ebbero fatto quanto è stabilito dalla legge del Signore,
ritornarono con Gesù in Galilea, nel loro villaggio di Nàzaret.
40 Intanto il bambino cresceva e diventava
sempre più robusto. Era pieno di sapienza e la benedizione di Dio era su
di lui.
GESŲ DODICENNE A GERUSALEMME
41 I genitori di Gesù
ogni anno andavano in pellegrinaggio a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
42 Quando Gesù ebbe dodici anni, lo
portarono per la prima volta con loro secondo l'usanza.
43 Finita la festa, ripresero il viaggio di
ritorno con gli altri. Ma Gesù rimase in Gerusalemme senza che i genitori
se ne accorgessero.
44 Credevano che anche lui
fosse in viaggio con la comitiva. Dopo un giorno di cammino, si misero a
cercarlo tra parenti e conoscenti.
45 Non
riuscendo a trovarlo, ritornarono a cercarlo in Gerusalemme.
46 Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio: era
là, seduto in mezzo ai maestri della legge: li ascoltava e discuteva con
loro.
47 Tutti quelli che lo udivano erano
meravigliati per l'intelligenza che dimostrava con le sue risposte.
48 Anche i suoi genitori, appena lo videro,
rimasero stupiti, e sua madre gli disse:
- Figlio
mio, perché ti sei comportato così con noi? Vedi, tuo padre e io
ti abbiamo tanto cercato e siamo stati molto preoccupati per causa
tua.
49 Egli rispose
loro:
- Perché cercarmi tanto? Non
sapevate che io devo essere nella casa del Padre
mio?
50 Ma essi non capirono il significato di
quelle parole.
51 Gesù poi ritornò
a Nàzaret con i genitori e ubbidiva loro volentieri. Sua madre custodiva
gelosamente dentro di sé il ricordo di tutti questi fatti.
52 Gesù intanto cresceva, progrediva in
sapienza e godeva il favore di Dio e degli uomini.
Gesù in mezzo ai dottoriCAPITOLO
3
GIOVANNI IL BATTEZZATORE PREDICA NEL DESERTO
(vedi Matteo 3, 1-12; Marco 1,
2-8; Giovanni 1, 19-28)
1 Era l'anno quindicesimo
del regno dell'imperatore Tiberio. Ponzio Pilato era governatore nella provincia
della Giudea. Erode regnava sulla Galilea, suo fratello Filippo
sull'Iturèa e sulla Traconìtide, e Lisània governava la
provincia dell'Abilène,
2 mentre Anna e
Caifa erano sommi sacerdoti. In quel tempo Giovanni, il figlio di Zaccaria, era
ancora nel deserto. Là Dio lo chiamò.
3 Allora Giovanni cominciò a percorrere
tutta la regione del Giordano e a dire: «Cambiate vita e fatevi battezzare,
e Dio perdonerà i vostri peccati».
4
Si realizzava così quel che aveva scritto il profeta Isaia nel libro
delle sue profezie:
Una voce grida nel
deserto:
Preparate la via del Signore,
spianate i suoi
sentieri.
5 Le valli siano tutte riempite,
le montagne e le colline abbassate.
Raddrizzate le curve delle strade,
togliete tutti gli
ostacoli.
6 Allora tutti vedranno che Dio
è il salvatore.
7 Una gran folla andava
da Giovanni per farsi battezzare, ed egli diceva loro: «Razza di vipere!
Chi vi ha fatto credere che potete sfuggire al castigo ormai vicino?
8 Fate vedere con i fatti che avete cambiato
vita e non mettetevi a dire: "Noi siamo discendenti di Abramo". Perché vi
assicuro che Dio è capace di far sorgere veri figli di Abramo anche da
queste pietre.
9 La scure è già
alla radice degli alberi, pronta per tagliare: ogni albero che non fa frutti
buoni sarà tagliato e gettato nel
fuoco».
10 Tra la folla qualcuno lo
interrogava così:
- In fin dei conti che
cosa possiamo fare?
11 Giovanni
rispondeva:
- Chi possiede due abiti ne dia uno a
chi non ne ha, e chi ha dei viveri li distribuisca agli
altri.
12 Anche alcuni agenti delle tasse vennero
da Giovanni per farsi battezzare. Gli
domandarono:
- Maestro, noi che cosa dobbiamo
fare?
13 Giovanni
rispose:
- Non prendete niente di più di
quanto è stabilito dalla legge.
14 Lo
interrogavano infine anche alcuni soldati:
- E
noi che cosa dobbiamo fare? Giovanni rispose:
-
Non portate via soldi a nessuno, né con la violenza né con false
accuse, ma accontentatevi della vostra paga.
15
Intanto le speranze del popolo crescevano e tutti si
chiedevano:
- Chissà, forse Giovanni
è il Messia!
16 Ma Giovanni disse a
tutti:
- Io vi battezzo con acqua, ma sta per
venire uno che è più potente di me. Io non sono degno neppure di
allacciargli i sandali. Lui vi battezzerà con lo Spirito Santo e con il
fuoco.
17 Egli tiene in mano la pala per
separare il grano dalla paglia. Raccoglierà il grano nel suo granaio, ma
brucerà la paglia con un fuoco senza fine.
18 Con queste e molte altre parole Giovanni
esortava il popolo e gli annunziava la salvezza.
19 Inoltre Giovanni aveva rimproverato il
governatore Erode perché si era preso Erodìade, moglie di suo
fratello, e per altre cose cattive che aveva fatto.
20 Allora Erode aggiunse un altro delitto a
quelli che già aveva fatto: fece imprigionare anche
Giovanni.
IL BATTESIMO DI GESŲ
(vedi Matteo 3, 13-17; Marco 1,
9-11)
21 Intanto tutta la gente si faceva
battezzare. Anche Gesù si fece battezzare e mentre pregava, il cielo si
aprì.
22 Lo Spirito Santo discese sopra
di lui in modo visibile come se fosse una colomba, e una voce allora venne dal
cielo: «Tu sei il Figlio mio, che io amo. Io ti ho
mandato».
Battesimo di Gesù
GLI ANTENATI DI GESŲ
(vedi Matteo 1,
1-17)
23 Gesù aveva circa trent'anni
quando diede inizio alla sua opera. Secondo l'opinione comune egli era figlio di
Giuseppe, il quale a sua volta era figlio di
Eli
24 e questi era figlio di Mattàt,
figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio di Giuseppe,
25 figlio di Mattatia, figlio di Amos, figlio di
Naum, figlio di Esli, figlio di Naggài,
26 figlio di Maat, figlio di Mattatia, figlio di
Semèin, figlio di Iosech, figlio di loda,
27 figlio di Ioanan, figlio di Resa, figlio di
Zorobabèle, figlio di Salatiel, figlio di Neri,
28 figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di
Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er,
29 figlio di Gesù, figlio di Eliezer,
figlio di Iorim, figlio di Mattàt, figlio di Levi,
30 figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di
Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliacim,
31
figlio di Melèa, figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio di
Natàm, figlio di Davide,
32 figlio di
lesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Sala, figlio di Naàsson,
33 figlio di Aminadàb, figlio di Admin,
figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda,
34 figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio
di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor,
35
figlio di Seruch, figlio di Ragau, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di
Sala,
36 figlio di Cainam, figlio di
Arfàcsad, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamech,
37 figlio di Matusalemme, figlio di Enoc, figlio
di Iaret, figlio di Malleèl, figlio di Cainam,
38 figlio di Enos, figlio di Set, figlio di
Adamo, figlio di Dio.
CAPITOLO
4
LE TENTAZIONI DI GESŲ
(vedi Matteo 4, 1-11; Marco 1,
12-13)
1 Gesù, pieno di Spirito Santo, si
allontanò dalla regione del Giordano. Poi, sempre sotto l'azione dello
Spirito, andò nel deserto
2 e rimase
là quaranta giorni, mentre Satana lo assaliva con le sue tentazioni. Per
tutti quei giorni non mangiò nulla e così alla fine ebbe fame.
3 Allora il diavolo gli
disse:
- Se tu sei il Figlio di Dio comanda a
questa pietra di diventare pane.
4 Ma Gesù
gli rispose:
- No, perché nella Bibbia
è scritto: Non di solo pane vive l'uomo.
5
Il diavolo allora condusse Gesù sopra un monte e in un solo istante gli
fece vedere i regni della terra.
6-7 Gli
disse:
- Vedi, tutti questi regni, ricchi e
potenti, sono miei: a me sono stati dati e io li do a chi voglio. Ebbene, se ti
inginocchierai davanti a me io te li
darò.
8 Gesù rispose di
nuovo:
- No, perché nella Bibbia è
scritto:
Adora il Signore, che è il tuo
Dio:
a lui solo rivolgi la tua
preghiera!
9 Alla fine il diavolo condusse
Gesù a Gerusalemme, lo mise sulla punta più alta del tempio e poi
gli disse:
- Se tu sei il Figlio di Dio buttati
giù di qui.
10 Perché nella Bibbia
è scritto:
Dio comanderà ai suoi
angeli
di
proteggerti.
11 Essi ti sosterranno con le loro
mani
e così tu non
inciamperai
contro alcuna
pietra.
12 Gesù gli rispose per l'ultima
volta:
- Ma la Bibbia dice
anche:
Non sfidare il Signore, tuo
Dio.
13 Il diavolo allora, avendo esaurito ogni
genere di tentazione, si allontanò da Gesù, ma aspettando un altro
momento propizio.
GESŲ INIZIA LA SUA ATTIVITĀ IN GALILEA
(vedi Matteo 4, 12-17; Marco 1,
14-15)
14 Poi Gesù ritornò in
Galilea e la potenza dello Spirito Santo era con lui. In tutta quella regione si
parlava di lui.
15 Egli insegnava nelle
sinagoghe degli Ebrei, e tutti lo lodavano.
GESŲ VIENE RESPINTO DALLA GENTE DI NAZARET
(vedi Matteo 13, 53-58; Marco
6, 1-6)
16 Poi Gesù andò a
Nàzaret, il villaggio nel quale era cresciuto. Era sabato, il giorno del
riposo. Come al solito Gesù entrò nella sinagoga e si alzò
per fare la lettura della Bibbia.
17 Gli diedero
il libro del profeta Isaia ed egli, aprendolo, trovò questa
profezia:
18 Il Signore ha
mandato
il suo Spirito su di me.
Egli mi ha scelto
per portare il lieto messaggio ai poveri.
Mi ha mandato per proclamare
la liberazione ai prigionieri
e il dono della vista ai ciechi,
per liberare gli oppressi,
19 per annunziare il
tempo
nel quale il Signore sarà
favorevole.
20 Quando ebbe finito di leggere,
Gesù chiuse il libro, lo restituì all'inserviente e si sedette. La
gente che era nella sinagoga teneva gli occhi fissi su Gesù.
21 Allora egli cominciò a dire:
«Oggi si avvera per voi che mi ascoltate questa
profezia».
22 La gente, sorpresa per le cose
meravigliose che diceva, gli dava ragione ma si chiedeva: «Non è lui
il figlio di Giuseppe?».
23 Allora
Gesù aggiunse: «Sono sicuro che voi mi ricorderete il famoso
proverbio: "Medico, cura te stesso" e mi direte: "Fa' anche qui, nel tuo
villaggio, quelle cose che, a quanto si sente dire, hai fatto a
Cafàrnao".
24 Ma io vi dico: nessun
profeta ha fortuna in patria.
25 Anzi, vi voglio
dire un'altra cosa: al tempo del profeta Elia vi erano molte vedove in Israele,
quando per tre anni e mezzo non cadde neppure una goccia di pioggia e ci fu una
grande carestia in tutta quella regione;
26
eppure Dio non ha mandato il profeta Elia a nessuna di loro, ma soltanto a una
povera vedova straniera che viveva a Sarepta, nella regione di Sidone.
27 Così pure ai tempi del profeta Eliseo,
vi erano molti lebbrosi in Israele; eppure Dio non ha guarito nessuno di loro,
ma soltanto Naaman, uno straniero della
Siria».
28 Sentendo queste cose i presenti
nella sinagoga si adirarono
29 e, alzatisi,
spinsero Gesù fuori del villaggio. Lo trascinarono fino in cima al monte
di Nàzaret e avrebbero voluto farlo precipitare giù.
30 Ma Gesù passò in mezzo a loro e
se ne andò.
Gesù nella sinagoga
GESŲ INSEGNA E AGISCE CON AUTORITA'
(vedi Marco 1,
21-28)
31 Allora Gesù andò a
Cafàrnao, un'altra città della Galilea. Anche qui, in giorno di
sabato, insegnava alla gente che si era radunata nella sinagoga.
32 Chi lo ascoltava si meravigliava del suo
insegnamento perché parlava con autorità.
33 In quella sinagoga c'era un uomo posseduto da
uno spirito maligno. A un certo momento costui si mise a urlare:
34 - Che vuoi da noi, Gesù di Nazaret?
Sei forse venuto a rovinarci? Io so chi sei: tu sei il Santo mandato da
Dio.
35 Ma Gesù gli ordinò
severamente: - Taci ed esci da quest'uomo.
Allora
lo spirito maligno gettò a terra quel pover'uomo davanti a tutti e alla
fine uscì da lui senza fargli più alcun
male.
36 Tutti i presenti rimasero sbalorditi e
dicevano tra loro: «Che modo di parlare è questo? Egli comanda
perfino agli spiriti maligni con irresistibile autorità ed essi se ne
vanno».
37 Ormai si parlava di Gesù
in tutta quella regione.
GESŲ GUARISCE LA SUOCERA DI PIETRO E MOLTI ALTRI
(vedi Matteo 8, 14-17; Marco 1,
29-34)
38 Gesù poi uscì dalla
sinagoga e andò nella casa di Simone. La suocera di Simone era a letto
malata con la febbre alta, e chiesero perciò a Gesù di far
qualcosa per lei.
39 Gesù allora si
chinò sopra di lei, comandò alla febbre di lasciarla e la febbre
sparì. Così la donna poté subito alzarsi e si mise a
servirli.
40 Dopo il tramonto del sole, quelli
che avevano in casa malati di ogni genere li portavano da Gesù, ed egli
li guariva posando le mani sopra ciascuno di loro.
41 Molti spiriti maligni uscivano dagli ammalati
e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio». Ma Gesù li rimproverava
severamente e non li lasciava parlare perché essi sapevano che egli era
il Messia.
GESŲ PREDICA NELLE SINAGOGHE DELLA GIUDEA
(vedi Marco 1,
35-39)
42 Fattosi giorno, Gesù uscì
e si ritirò in un luogo isolato, ma la folla andò in cerca di lui.
Quando lo raggiunsero, volevano trattenerlo con loro e non lasciarlo più
partire.
43 Ma Gesù disse loro:
«Anche agli altri villaggi io devo annunziare il regno di Dio. Per questo
Dio mi ha mandato».
44 E Gesù
andò ad annunziare il suo messaggio nelle sinagoghe della Giudea.
CAPITOLO 5
GESŲ CHIAMA I PRIMI DISCEPOLI
(vedi Matteo 4, 18-22; Marco 1,
16-20)
1 Un giorno Gesù si trovava sulla
riva del lago di Genèsaret. Egli stava in piedi e la folla si stringeva
attorno per poter ascoltare la parola di Dio.
2
Vide allora sulla riva due barche vuote: i pescatori erano scesi e stavano
lavando le reti.
3 Gesù salì su
una di quelle barche, quella che apparteneva a Simone, e lo pregò di
riprendere i remi e di allontanarsi un po' dalla riva. Poi si sedette sulla
barca e si mise a insegnare alla folla.
4 Quando
ebbe finito di parlare, Gesù disse a
Simone:
- Prendi il largo e poi gettate le reti
per pescare.
5 Ma Simone gli
rispose:
- Maestro, abbiamo lavorato tutta la
notte senza prendere nulla; però, se lo dici tu, getterò le reti.
6 Le gettarono e subito presero una
quantità così grande di pesci che le loro reti cominciarono a
rompersi.
7 Allora chiamarono i loro compagni
che stavano sull'altra barca perché venissero ad aiutarli. Essi vennero e
riempirono di pesci le due barche a tal punto che quasi affondavano.
8 Appena si rese conto di quel che stava
accadendo, Simon Pietro si gettò ai piedi di Gesù
dicendo:
- Allontanati da me, Signore,
perché io sono un peccatore.
9-10 In
effetti Pietro e i suoi compagni, Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, e
tutti quelli che erano con lui erano rimasti sconvolti per la straordinaria
quantità di pesci che avevano preso. Ma Gesù disse a
Simone:
- Non temere, d'ora in poi tu sarai
pescatore di uomini.
11 Essi allora riportarono
le barche verso riva, abbandonarono tutto e seguirono Gesù.
Pesca miracolosa
GESŲ GUARISCE UN LEBBROSO
(vedi Matteo 8, 1-4; Marco 1,
40-45)
12 Mentre Gesù si trovava in un
villaggio, un uomo tutto coperto di lebbra gli venne incontro. Appena vide
Gesù si gettò ai suoi piedi e lo
supplicò:
- Signore, se vuoi, tu puoi
guarirmi.
13 Gesù lo toccò con la
mano e gli disse: - Sì, lo voglio:
guarisci!.
E subito la lebbra
sparì.
14 Ma Gesù gli diede
quest'ordine: - Non dire a nessuno quel che ti è capitato. Presentati
invece dal sacerdote e fatti vedere da lui. Poi offrì per la tua
guarigione quel che Mosè ha stabilito nella legge. Così avranno
una prova.
15 Tuttavia la gente parlava sempre
più spesso di Gesù, e molta folla si radunava per ascoltarlo e per
essere guarita dalle malattie.
16 Ma Gesù
si ritirava in luoghi isolati per pregare.
GESŲ GUARISCE E PUO' PERDONARE I PECCATI
(vedi Matteo 9, 1-8; Marco 2,
1-12)
17 Un giorno Gesù stava insegnando.
Da molti villaggi della Galilea e della Giudea e da Gerusalemme erano venuti
alcuni farisei e maestri della legge i quali si erano messi a sedere attorno a
Gesù. Dio aveva dato a Gesù il potere di guarire i malati.
18 Mentre parlava, alcune persone portarono
verso Gesù un uomo: era paralitico e giaceva sopra un letto. Volevano
farlo passare e metterlo davanti a Gesù,
19 ma non riuscivano a causa della folla. Allora
salirono sul tetto di quella casa, levarono delle tegole e fecero scendere il
letto con dentro il paralitico proprio nel mezzo dove si trovava Gesù.
20 Vedendo la fede di quelle persone,
Gesù disse a quell'uomo: «I tuoi peccati ti sono
perdonati».
21 I maestri della legge e i
farisei cominciarono a domandarsi: «Perché quest'uomo bestemmia? Chi
può perdonare i peccati? Dio solo può farlo!».
22 Ma Gesù indovinò i loro
pensieri e disse: «Perché ragionate così dentro di voi?
23 E' più facile dire: "I tuoi peccati
sono perdonati", oppure dire: "Alzati e cammina!"?
24 Ebbene, io vi farò vedere che il
Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati». Poi si
voltò verso il paralitico e gli disse: «Alzati, prendi la tua
barella e torna a casa».
25 Immediatamente
quell'uomo si alzò davanti a tutti, prese la barella sulla quale era
sdraiato e se ne andò a casa sua ringraziando Dio.
26 Tutti furono pieni di stupore e lodavano Dio.
Pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose
straordinarie».
GESŲ CHIAMA LEVI
(vedi Matteo 9, 9-1 3; Marco 2,
13-17)
27 Più tardi Gesù
uscì lungo la strada e vide un certo Levi seduto dietro il banco dove si
pagavano le tasse. Egli era infatti un esattore. Gesù gli disse:
«Vieni con me».
28 Allora Levi
abbandonò tutto, si alzò e cominciò a seguirlo.
29 Poi Levi preparò un grande banchetto
in casa sua. C'era molta gente: agenti delle tasse e altre persone sedute a
tavola con loro.
30 I farisei e i maestri della
legge mormoravano e dicevano ai discepoli di
Gesù:
Perché mangiate e bevete con
quelli delle tasse e con persone di cattiva
reputazione?
31 Gesù
rispose:
- Quelli che stanno bene non hanno
bisogno del medico; ne hanno invece bisogno i malati.
32 Io non sono venuto a chiamare quelli che si
credono giusti, ma quelli che si sentono peccatori, perché cambino
vita.
LA QUESTIONE DEL DIGIUNO. IL NUOVO E IL VECCHIO
(vedi Matteo 9, 14-17; Marco 2,
18-22)
33 I farisei e i maestri della legge
insistettero ancora con Gesù:
- I
discepoli di Giovanni il Battezzatore fanno spesso digiuno e ripetono preghiere;
così fanno anche i nostri discepoli. I tuoi discepoli invece mangiano e
bevono!
34 Gesù
rispose:
- Vi pare possibile che gli invitati a
un banchetto di nozze se ne stiano senza mangiare mentre lo sposo è con
loro?
35 Più tardi verrà il tempo
in cui lo sposo gli sarà portato via, allora faranno digiuno.
36 Gesù disse loro anche questa parabola:
«Nessuno strappa un pezzo di stoffa da un vestito nuovo per metterlo su un
vestito vecchio, altrimenti si trova con il vestito nuovo rovinato, mentre il
pezzo preso dal vestito nuovo non si adatta al vestito vecchio.
37 E nessuno mette del vino nuovo in otri
vecchi, altrimenti il vino li fa scoppiare: così il vino esce fuori e gli
otri vanno perduti.
38 Invece, per vino nuovo ci
vogliono otri nuovi.
39 Chi beve vino vecchio
non vuole vino nuovo perché dice: quello vecchio è
migliore».
CAPITOLO
6
LA QUESTIONE DEL SABATO
(vedi Matteo 12, 1-8; Marco 2,
23-28)
1 Un sabato Gesù stava passando
attraverso i campi di grano e i suoi discepoli strapparono qualche spiga, la
sgranavano con le mani e ne mangiavano i
chicchi.
2 Allora alcuni farisei
dissero:
- Perché fate così? La
nostra legge non permette di far questo nel giorno del riposo.
3 Gesù
rispose:
- E voi non avete mai letto nella Bibbia
quel che fece il re Davide un giorno nel quale lui e i suoi compagni avevano
fame?
4 Come sapete, Davide entrò nel
santuario del tempio e prese quei pani che erano offerti a Dio. Ne mangiò
lui e ne diede anche a quelli che erano con lui. Eppure la legge dice che i soli
sacerdoti possono mangiarli.
5 Gesù
concluse:
- Il Figlio dell'uomo è padrone
del sabato.
Gli apostoli raccolgono le spighe
GESŲ GUARISCE UN UOMO IN GIORNO DI SABATO
(vedi Matteo 12, 9-14; Marco 3,
1-6)
6 Un altro sabato Gesù entrò
nella sinagoga e si mise a insegnare. C'era là un uomo che aveva la mano
destra paralizzata.
7 I farisei e i maestri
della legge stavano a vedere se Gesù lo guariva in giorno di sabato, per
avere così un pretesto di accusa contro di lui.
8 Ma Gesù conosceva bene le loro trame e
disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Alzati e vieni in mezzo a
tutti». Quell'uomo si alzò e vi andò.
9 Poi Gesù chiese agli altri: «Ho
una domanda da farvi: che cosa è permesso fare in giorno di sabato? Fare
del bene o fare del male? Salvare la vita di un uomo o lasciarlo morire?».
10 Poi li guardò tutti e disse al malato:
«Dammi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano ritornò
perfettamente sana.
11 Ma i maestri della legge
e i farisei si adirarono e discutevano tra loro su quel che potevano fare contro
Gesù.
GESŲ SCEGLIE I DODICI APOSTOLI
(vedi Matteo 10, 1-4; Marco 3,
13-19)
12 In quei giorni Gesù andò
sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio.
13 Quando fu giorno, radunò i suoi
discepoli: ne scelse dodici e diede loro il nome di apostoli:
14 Simone, che Gesù chiamò Pietro,
e suo fratello Andrea; Giacomo e Giovanni; Filippo e Bartolomeo;
15 Matteo e Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo, e
Simone, che era del partito degli zeloti;
16
Giuda, figlio di Giacomo, e Giuda Iscariota che poi fu il traditore di
Gesù.
Gesų parla agli apostoli
GESŲ INSEGNA ALLA FOLLA
(vedi Matteo 4,
23-25)
17 Gesù, disceso dal monte, si
fermò in un luogo di pianura con i suoi discepoli. Ne aveva attorno
molti, e per di più c'era una gran folla di gente venuta da tutta la
Giudea, da Gerusalemme e dalla zona costiera di Tiro e Sidone:
18 erano venuti per ascoltarlo e per farsi
guarire dalle loro malattie. Anche quelli che erano tormentati da spiriti
maligni venivano guariti.
19 Tutti cercavano di
toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva ogni genere di
mali.
Gesù predica alla moltitudine
Gesù guarisce gli ammalati
BENEDIZIONI E MALEDIZIONI
(vedi Matteo 5,
1-12)
20 Allora Gesù alzò gli occhi
verso i suoi discepoli e disse:
«Beati voi,
poveri:
Dio vi darà il suo
regno.
21 Beati voi che ora avete
fame:
Dio vi
sazierà.
Beati voi che ora piangete:
Dio vi darà gioia.
22 «Beati voi quando gli altri vi
odieranno, quando parleranno male di voi e vi disprezzeranno come gente malvagia
perché avete creduto nel Figlio dell'uomo.
23 Quando vi accadranno queste cose siate lieti
e gioite, perché Dio vi ha preparato in cielo una grande ricompensa:
infatti i padri di questa gente hanno trattato allo stesso modo gli antichi
profeti.
24 Ma, guai a voi, ricchi,
perché avete già la vostra
consolazione.
25 Guai a voi che ora siete sazi,
perché un giorno avrete fame.
Guai a voi che ora ridete,
perché sarete tristi e
piangerete.
26 «Guai a voi quando tutti
parleranno bene di voi: infatti i padri di questa gente hanno trattato allo
stesso modo i falsi profeti.
L'AMORE VERSO I NEMICI
(vedi Matteo 5, 38-48; 7,
12a)
27 «Ma a voi che mi ascoltate io dico:
Amate anche i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano.
28 Benedite quelli che vi maledicono, pregate
per quelli che vi fanno del male.
29 Se qualcuno
ti percuote su una guancia, presentagli anche l'altra. Se qualcuno ti strappa il
mantello, tu lasciati prendere anche la camicia.
30 Da' a tutti quelli che ti chiedono qualcosa
e, se qualcuno ti prende ciò che ti appartiene, tu lasciaglielo.
31 Fate agli altri quel che volete che essi
facciano a voi.
32 «Se voi amate soltanto
quelli che vi amano, come potrà Dio essere contento di voi? Anche quelli
che non pensano a Dio fanno così.
33 E se
voi fate del bene soltanto a quelli che vi fanno del bene, Dio come potrà
essere contento di voi? Anche quelli che non pensano a Dio fanno così.
34 E se voi prestate denaro soltanto a quelli
dai quali sperate di riaverne, Dio come potrà essere contento di voi?
Anche quelli che non pensano a Dio concedono prestiti ai loro amici per
riceverne altrettanto!
35 «Voi invece amate
anche i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperare di ricevere in
cambio: allora la vostra ricompensa sarà grande: sarete veramente figli
di Dio che è buono anche verso gli ingrati e i cattivi.
36 Siate anche voi pieni di bontà,
così come Dio, vostro Padre, è pieno di
bontà.
NON GIUDICARE
(vedi Matteo 7,
1-5)
37 «Non giudicate e Dio non vi
giudicherà. Non condannate gli altri e Dio non vi condannerà.
Perdonate e Dio vi perdonerà.
38 Date
agli altri e Dio darà a voi: riceverete da lui una misura buona, pigiata,
scossa e traboccante. Con la stessa misura con cui voi trattate gli altri Dio
tratterà voi».
39 Gesù disse
loro anche questa parabola:
«Un cieco
può forse pretendere di fare da guida a un altro cieco? Se lo facesse,
cadrebbero tutti e due in una buca!
40 Nessun
discepolo è più grande del suo maestro; tutt'al più, se si
lascia istruire bene, sarà come il suo maestro.
41 «E tu perché stai a guardare la
pagliuzza che è nell'occhio di un tuo fratello e non ti accorgi della
trave che è nel tuo occhio?
42 Come osi
dirgli: "Fratello, lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio", mentre tu non
vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo
occhio, allora vedrai chiaramente e potrai togliere la pagliuzza dall'occhio di
tuo fratello.
L'ALBERO E I SUOI FRUTTI
(vedi Matteo 7, 16b-20; 12,
33-35)
43 «Un albero buono non dà
frutti cattivi e un albero cattivo non dà frutti buoni.
44 La qualità di un albero la si conosce
dai suoi frutti: difatti non si raccolgono fichi dalle spine e non si vendemmia
uva da un cespuglio selvatico.
45 L'uomo buono
prende il bene dal prezioso tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo invece prende
il male dal cattivo tesoro del suo cuore. Ciascuno infatti esprime con la sua
bocca quel che ha nel cuore.
LE DUE CASE
(vedi Matteo 7,
21.24-27)
46 «Perché mi chiamate:
"Signore, Signore" e non fate quel che vi dico?
47 Se uno mi segue, ascolta le mie parole e poi
le mette in pratica, vi dirò a chi assomiglia:
48 egli è come quell'uomo che si è
messo a costruire una casa: ha scavato molto profondamente ed ha appoggiato le
fondamenta della sua casa sopra la roccia. Poi è venuta un'alluvione e le
acque del fiume hanno investito quella casa, ma non sono riuscite a scuoterla
perché era stata costruita bene.
49 Al
contrario, chi ascolta le mie parole e poi non le mette in pratica somiglia a
quell'uomo che si è messo a costruire una casa direttamente sul terreno
senza fare le fondamenta. Quando le acque del fiume hanno investito quella casa
essa è crollata subito. E il disastro fu
grande».
CAPITOLO
7
GESŲ GUARISCE IL SERVO DI UN UFFICIALE ROMANO
(vedi Matteo 8, 5-13; Giovanni
4, 46-54)
1 Quando ebbe terminato di parlare alla
gente che lo ascoltava, Gesù entrò nella città di
Cafàrnao.
2 Là, si trovava un
ufficiale dell'esercito romano il quale aveva un servo. Egli era molto
affezionato a quel servo, che ora era malato ed era in punto di morte.
3 Quando l'ufficiale sentì parlare di
Gesù, mandò alcuni Ebrei autorevoli a pregarlo di venire e di
guarire il suo servo.
4 Questi Ebrei andarono da
Gesù e lo pregavano con insistenza così: «L'ufficiale che ci
manda merita il tuo aiuto.
5 E' amico del nostro
popolo. E' stato lui a far costruire la nostra
sinagoga».
6 Allora Gesù andò
con loro. Non era molto distante dalla casa, quando l'ufficiale gli mandò
incontro alcuni amici per dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono
degno che tu entri in casa mia,
7 per questo non
ho osato venire personalmente da te, ma di' anche una sola parola e il mio servo
certamente guarirà.
8 Perché
anch'io ho i miei superiori e ai miei ordini ho dei soldati sotto di me. Se dico
a uno: Va', egli va; se dico a un altro: Vieni, costui viene; e se dico al mio
servo: Fa' questo, egli lo fa».
9 Quando
Gesù sentì queste parole, lo ammirò. Si rivolse allora alla
folla che lo seguiva e disse: «Vi assicuro che non ho mai trovato una fede
così grande tra quelli che appartengono al popolo
d'Israele».
10 E quando gli amici
dell'ufficiale tornarono a casa trovarono il servo
guarito.
GESŲ FA RISORGERE IL FIGLIO DI UNA VEDOVA
11 In seguito Gesù
andò in un villaggio chiamato Nain: lo accompagnavano i suoi discepoli
insieme a una gran folla.
12 Quando fu vicino
all'entrata di quel villaggio, Gesù incontrò un funerale: veniva
portato alla sepoltura l'unico figlio di una vedova, e molti abitanti di quel
villaggio erano con lei.
13 Appena la vide, il
Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!».
14 Poi si avvicinò alla bara e la
toccò: quelli che la portavano si fermarono. Allora Gesù disse:
«Ragazzo, te lo dico io: alzati!».
15
Il morto si alzò e cominciò a parlare. Gesù allora lo
restituì a sua madre.
16 Tutti furono
presi da stupore e ringraziavano Dio con queste parole: «Tra noi è
apparso un grande profeta!». Altri dicevano: «Dio è venuto a
salvare il suo popolo».
17 E la notizia di
questi fatti si diffuse in quella regione e in tutta la
Giudea.
GIOVANNI MANDA DUE DISCEPOLI A INTERROGARE GESŲ
(vedi Matteo 11,
2-6)
18 Anche Giovanni venne a sapere queste cose
dai suoi discepoli. Chiamò allora due di
loro
19 e li mandò dal Signore a
chiedergli: «Sei tu quello che deve venire oppure dobbiamo aspettare un
altro?».
20 Quando arrivarono da
Gesù quegli uomini dissero: «Giovanni il Battezzatore ci ha mandati
da te per domandarti se sei tu quello che deve venire o se dobbiamo aspettare un
altro».
21 In quello stesso momento
Gesù guarì molta gente dalle loro malattie e dalle loro
sofferenze; alcuni li liberò dagli spiriti maligni e a molti ciechi
restituì la vista.
22 Poi rispose
così ai discepoli di Giovanni: «Andate a raccontargli quello che
avete visto e udito: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono
risanati, i sordi odono, i morti risorgono, la salvezza viene annunziata ai
poveri.
23 Beato chi non perderà la fede
in me».
GESŲ PARLA DI GIOVANNI IL BATTEZZATORE
(vedi Matteo 11,
7-11)
24 I messaggeri di Giovanni partirono e
Gesù cominciò a parlare alla folla. Diceva: «Che cosa siete
andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? No!
25 Che cosa allora? Un uomo vestito con abiti di
lusso? Ma quelli che portano abiti preziosi e vivono nel lusso stanno nei
palazzi dei re.
26 Che cosa siete andati a
vedere? Un profeta? Sì, ve lo dico io, qualcosa di più che un
profeta!
27 Nella Bibbia Dio dice di
lui:
Io mando il mio messaggero davanti a te:
egli ti preparerà la
strada.
28 E vi assicuro che tra gli uomini
nessuno è più grande di Giovanni. Eppure, il più piccolo
nel regno di Dio è più grande di lui.
29 Tutto il popolo ha ascoltato Giovanni;
perfino gli agenti delle tasse hanno ricevuto il suo battesimo e così
hanno mostrato di ubbidire alla volontà di Dio.
30 I farisei e i maestri della legge invece
hanno respinto la volontà di Dio e non hanno voluto farsi battezzare da
Giovanni».
GESŲ GIUDICA LA GENTE DEL SUO TEMPO
(vedi Matteo 11,
16-19)
31 Gesù disse ancora: «A chi
posso paragonare gli uomini dei nostri tempi? A chi sono simili?
32 Essi sono come quei bambini seduti in piazza
che gridano gli uni contro gli altri:
"Vi abbiamo
suonato con il flauto
una musica allegra,
e non avete ballato,
vi abbiamo cantato un canto di dolore,
e non avete
pianto!"
33 «Così fate anche voi:
è venuto Giovanni il Battezzatore, che non mangia pane e non beve vino, e
voi dite: "E' un indemoniato!".
34 Poi è
venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e voi dite: "Ecco un mangione e
un beone, amico degli agenti delle tasse e di altre persone di cattiva
reputazione".
35 «Eppure la sapienza di Dio
è riconosciuta dai suoi figli».
GESŲ, IL FARISEO E LA PECCATRICE
36 Un giorno un fariseo
invitò Gesù a pranzo da lui. Gesù entrò in casa sua
e si mise a tavola.
37 In quel villaggio vi era
una prostituta. Quando ella seppe che Gesù si trovava a casa di quel
fariseo, venne con un vasetto di olio profumato,
38 si fermò dietro a Gesù, si
rannicchiò ai suoi piedi piangendo e cominciò a bagnarli con le
sue lacrime; poi li asciugava con i suoi capelli e li baciava e li cospargeva di
profumo.
39 Il fariseo che aveva invitato
Gesù, vedendo quella scena, pensò tra sé: «Se costui
fosse proprio un profeta saprebbe che donna è questa che lo tocca:
è una prostituta!».
40 Gesù
allora si voltò verso di lui e gli disse:
- Simone, ho una cosa da
dirti!
Ed egli
rispose:
- Di' pure,
Maestro!
41 Gesù
riprese:
- Un tale aveva due debitori: uno doveva
restituirgli cinquecento denari, l'altro solo cinquanta,
42 ma nessuno dei due aveva la
possibilità di restituire i soldi. Allora quell'uomo condonò il
debito a tutti e due. Dei due chi gli sarà più
riconoscente?
43 Simone rispose
subito:
- Penso, quello che ha ricevuto un favore
più grande.
E Gesù gli
disse:
- Hai
ragione!
44 Poi rivolgendosi verso quella donna
Gesù disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono venuto in casa tua e
tu non mi hai dato dell'acqua per lavarmi i piedi lei invece, con le sue
lacrime, mi ha bagnato i piedi e con i suoi capelli me li ha asciugati.
45 Tu non mi hai salutato con il bacio; lei
invece da quando sono qui non ha ancora smesso di baciarmi i piedi.
46 Tu non mi hai versato il profumo sul capo;
lei invece mi ha cosparso di profumo i piedi.
47
Per questo ti dico: i suoi peccati sono molti, ma le sono perdonati
perché ha mostrato un amore riconoscente. invece quelli ai quali si
perdona poco sono meno riconoscenti».
48 Poi
Gesù disse alla donna: «Io ti perdono i tuoi
peccati».
49 Allora quelli che erano a
tavola con lui cominciarono a dire tra loro: «Chi è costui che osa
anche perdonare i peccati?».
50 Ma
Gesù disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata. Va' in
pace!».
Maria Maddalena pentita
CAPITOLO 8
LE DONNE CHE ACCOMPAGNAVANO GESŲ
1 Qualche tempo dopo Gesù se ne
andava per città e villaggi, predicando e annunziando il lieto messaggio
del regno di Dio. Con lui c'erano i dodici
discepoli
2 e alcune donne che egli aveva guarito
da malattie e liberato da spiriti maligni. Le donne erano Maria di
Màgdala, dalla quale Gesù aveva scacciato sette demoni,
3 Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di
Erode, Susanna e molte altre. Con i loro beni esse aiutavano Gesù e i
suoi discepoli.
LA PARABOLA DEL SEMINATORE
(vedi Matteo 13, 1-9; Marco 4,
1-9)
4 Un giorno si radunò attorno a
Gesù una gran folla di persone che accorrevano a lui da ogni
città. A questa gente Gesù raccontò una parabola:
5 «Un contadino andò a seminare e,
mentre seminava, una parte dei semi andò a cadere sulla strada: fu
calpestata e gli uccelli la mangiarono.
6 Un po'
di semente invece andò a finire su un terreno pietroso: appena
germogliata seccò perché non aveva umidità.
7 Parte della semente cadde in mezzo alle spine:
e le spine crescendo insieme con essa la soffocarono.
8 Ma una parte cadde in terreno buono: i semi
germogliarono e produssero il cento per uno». Detto questo Gesù
esclamò: «Chi ha orecchi cerchi di
capire!».
PERCHE' GESŲ USA LE PARABOLE
(vedi Matteo 13, 10-17; Marco
4, 10-12)
9 I discepoli poi domandarono a
Gesù il senso della parabola.
10 Egli
disse: «A voi Dio fa conoscere apertamente i misteri del suo regno; agli
altri invece li fa conoscere solo in parabole, perché come dice la
Bibbia:
guardano, ma non vedono,
ascoltano, ma non
capiscono.
GESŲ SPIEGA LA PARABOLA DEL SEMINATORE
(vedi Matteo 13, 18-23; Marco
4, 13-20)
11 «Ora vi spiego la parabola. La
semente è la parola di Dio.
12 I semi
caduti sulla strada indicano certe persone che ascoltano la parola di Dio, ma
poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori e così
impedisce loro di credere e di salvarsi.
13 I
semi caduti sul terreno pietroso indicano quelle persone che quando ascoltano la
parola di Dio l'accolgono con entusiasmo, ma non hanno radici: credono per un
certo tempo, ma quando si tratta di affrontare qualche prova abbandonano la
fede.
14 Il seme caduto tra le spine indica
quelle persone che ascoltano, ma poi, cammin facendo, si lasciano prendere dalle
preoccupazioni materiali, dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e
così rimangono senza frutto.
15 Infine,
il seme caduto nel buon terreno, indica quelle persone che ascoltano la parola
di Dio con cuore sincero, la custodiscono, sono perseveranti e producono
frutto.
LA PARABOLA DELLA LAMPADA
(vedi Matteo 5, 15; 10, 26;
Marco 4, 21-25)
16 «Nessuno accende una
lampada per poi nasconderla sotto un vaso o metterla sotto il letto, ma
piuttosto per metterla in alto perché chi entra in casa veda la luce.
17 Così, tutto quello che ora è
nascosto sarà portato alla luce, tutto ciò che è segreto
sarà conosciuto e diventerà chiaro.
18 «Fate bene attenzione, dunque, a come
ascoltate: perché chi ha molto riceverà ancor di più; ma a
chi ha poco sarà portato via anche quel poco che pensa di
avere».
I VERI PARENTI DI GESŲ
(vedi Matteo 12, 46-50; Marco
3, 31-35)
19 Un giorno la madre e i fratelli di
Gesù andarono a trovarlo, ma non potevano avvicinarlo perché era
circondato dalla folla.
20 Qualcuno gli
disse:
Qui fuori ci sono tua madre e i tuoi
fratelli che desiderano vederti.
21 Ma
Gesù rispose loro:
Mia madre e i miei
fratelli sono quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in
pratica!
GESŲ CALMA UNA TEMPESTA
(vedi Matteo 8, 23-27; Marco 4,
35-41)
22 Un giorno Gesù salì su
una barca con i suoi discepoli e disse loro: «Andiamo all'altra riva del
lago». E partirono.
23 Mentre navigavano
Gesù si addormentò. A un certo punto, sul lago il vento si mise a
soffiare tanto forte che la barca si riempiva di acqua ed essi erano in
pericolo.
24 Allora i discepoli svegliarono
Gesù e gli dissero:
- Maestro, maestro,
affondiamo!
Gesù si svegliò,
sgridò il vento e le onde. Essi cessarono, e ci fu una grande
calma.
25 Poi Gesù disse ai suoi
discepoli:
- Dov'è la vostra
fede?
Essi però erano intimoriti e
meravigliati. Dicevano tra loro: «Ma chi è costui? Egli comanda al
vento e alle acque, e gli ubbidiscono!».
Gesù placa la tempesta
GESŲ GUARISCE L'INDEMONIATO DI GERASA
(vedi Matteo 8, 28-34; Marco 5,
1-20)
26 Poi approdarono nella regione dei
Geraseni, che sta di fronte alla Galilea.
27
Gesù era appena sceso a terra, quando dalla città gli venne
incontro un uomo: era indemoniato e da molto tempo non portava vestiti; non
abitava in una casa ma stava sempre tra le tombe.
28 Egli vide Gesù, gli si gettò ai
piedi urlando, poi disse a gran voce: «Che cosa vuoi da me, Gesù,
Figlio del Dio Onnipotente? Ti prego, non
tormentarmi».
29 Parlava così
perché Gesù stava comandando allo spirito maligno di uscire da
quell'uomo. Molte volte infatti quello spirito si era impossessato di lui.
Quando ciò accadeva, legavano quell'uomo con catene e lo immobilizzavano,
ma egli riusciva a spezzare i legami, e il demonio lo spingeva in luoghi
deserti.
30 Gesù domandò allo
spirito maligno: - Come ti chiami?
Quello
rispose:
- Il mio nome è "Moltitudine": in
quell'uomo infatti erano entrati molti demoni.
31 Essi chiedevano a Gesù di non mandarli
nell'abisso.
32 Lì vicino vi erano molti
maiali che pascolavano sulla montagna. Allora gli spiriti maligni chiesero con
insistenza a Gesù che permettesse loro di entrare nei maiali; ed egli lo
permise.
33 I demoni allora uscirono da
quell'uomo ed entrarono nei maiali. Tutti quegli animali si misero a correre
giù per la discesa, si precipitarono nel lago e affogarono.
34 I guardiani dei maiali, quando videro quel
che era accaduto, fuggirono e andarono a raccontare il fatto in città e
in campagna.
35 Perciò la gente venne a
vedere quel che era accaduto. Quando arrivarono vicino a Gesù trovarono
anche quell'uomo che Gesù aveva liberato dai demoni: ora egli se ne stava
seduto ai piedi di Gesù, era vestito e ragionava bene. Ed essi si
spaventarono.
36 Quelli che avevano visto il
fatto raccontarono agli altri come l'indemoniato era stato guarito.
37 Allora tutta la popolazione del territorio
dei Geraseni pregò Gesù di andarsene via, lontano da loro,
perché avevano molta paura. Gesù salì su una barca per
tornare indietro.
38 Intanto l'uomo liberato dai
demoni chiedeva a Gesù di poter stare con lui, ma Gesù lo
mandò indietro dicendogli:
39 «Torna
a casa tua e racconta quel che Dio ha fatto per te». Quello se ne
andò e raccontò in tutta la città quel che Gesù
aveva fatto per lui.
LA FIGLIA DI GIAIRO E LA DONNA CHE TOCCO' IL MANTELLO DI GESŲ
(vedi Matteo 9, 18-26; Marco 5,
21-43)
40 Quando Gesù tornò
all'altra riva del lago, la gente gli andò incontro perché tutti
lo aspettavano.
41 Venne allora un uomo, un
certo Giàiro, che era capo della sinagoga. Si gettò ai piedi di
Gesù e gli chiese con insistenza di andare a casa sua,
42 perché la sua unica figlia, di circa
dodici anni, stava per morire. Lungo la strada la folla lo premeva da ogni
parte.
43 C'era là anche una donna che
già da dodici anni aveva continue perdite di sangue. Aveva speso tutto il
suo denaro con i medici ma nessuno era riuscito a guarirla.
44 Essa si avvicinò dietro a Gesù
e arrivò a toccare l'orlo del suo mantello. E subito la perdita di sangue
si fermò.
45 Gesù
disse:
- Chi mi ha
toccato?
Tutti dicevano che non lo avevano
toccato, e Pietro esclamò:
- Maestro, vedi
che la folla ti circonda e ti schiaccia da tutte le
parti!
46 Ma Gesù
insisté:
- Qualcuno mi ha toccato: mi sono
accorto che una forza è uscita da me.
47
Allora la donna si rese conto che non poteva più rimanere nascosta. Si
fece avanti tutta tremante, si gettò ai piedi di Gesù e disse
davanti a tutti per quale motivo aveva toccato Gesù e come era stata
subito guarita.
48 Gesù le
disse:
- Figlia mia, la tua fede ti ha salvata.
Va 'in pace!
49 Mentre Gesù parlava,
arrivò uno dalla casa del caposinagoga e gli disse: «Tua figlia
è morta, non disturbare più il
Maestro!».
50 Ma Gesù, che aveva
sentito, disse a Giàiro: «Non temere, abbi solo fiducia e tua figlia
sarà salva».
51 Quando giunse alla
casa di Giàiro, Gesù non lasciò entrare nessuno con lui,
eccetto Pietro, Giovanni e Giacomo, il padre e la madre della bambina.
52 Tutti piangevano e facevano lamenti per la
fanciulla morta.
Gesù disse: «Non
piangete! Non è morta, dorme».
53 Ma
quelli ridevano di lui, sapendo bene
che era
morta.
54 Gesù allora prese la fanciulla
per mano e disse ad alta voce: «Bambina, alzati!».
55 La bambina ritornò in vita e subito si
alzò. Gesù allora ordinò ai suoi genitori di darle da
mangiare.
56 Essi rimasero sbalorditi, ma
Gesù raccomandò loro di non far sapere a nessuno quel che era
accaduto.
Resurrezione della figlia di GiairoCAPITOLO
9
GESŲ MANDA I DISCEPOLI IN MISSIONE
(vedi Matteo 10, 5-15; Marco 6,
7-1 3)
1 Gesù riunì i dodici e
diede loro autorità sugli spiriti maligni e il potere di guarire le
malattie.
2 Poi li mandò ad annunziare il
regno di Dio e a guarire i malati.
3 Disse loro:
«Quando vi mettete in viaggio non prendete nulla: né bastone,
né borsa, né pane, né denaro e non portate un vestito di
ricambio.
4 E quando entrate in una casa
fermatevi là finché non è ora di andarvene da quella
città.
5 Se gli abitanti di un villaggio
non vi accolgono, lasciate quel villaggio e scuotete via la polvere dai piedi:
sarà un gesto di minaccia contro di
loro».
6 Allora i discepoli partirono e
passavano di villaggio in villaggio annunziando dovunque il messaggio del
vangelo e guarendo i malati.
OPINIONI SU GESŲ
(vedi Matteo 14, 1-2; Marco 6,
14-16)
7 Intanto Erode, re della Galilea, venne a
conoscere tutte queste cose e non sapeva che cosa pensare. Alcuni infatti
dicevano: «Giovanni il Battezzatore è tornato dal mondo dei
morti».
8 Altri invece dicevano: «E' il
profeta Elia riapparso tra noi». Altri ancora: «E' uno degli antichi
profeti ritornato in vita».
9 Ma Erode
disse: «A Giovanni gli ho fatto tagliare la testa io. Chi è dunque
costui del quale sento dire queste cose?». E faceva di tutto per vedere
Gesù.
GESŲ DĀ DA MANGIARE A CINQUEMILA UOMINI
(vedi Matteo 14, 13-21; Marco
6, 30-44; Giovanni 6, 1-14)
10 Gli apostoli
tornarono da Gesù e gli raccontarono tutto quel che avevano fatto. Allora
Gesù li prese con sé e si ritirarono presso un villaggio chiamato
Betsàida.
11 Ma la gente se ne accorse e
seguì Gesù. Egli li accolse volentieri, parlava loro del regno di
Dio e guariva quelli che avevano bisogno di
cure.
12 Quando ormai era quasi sera, i Dodici si
avvicinarono a Gesù e gli dissero:
-
Lascia andare la gente, in modo che possa trovare da mangiare e da dormire nei
villaggi e nelle campagne qui intorno: perché questo è un luogo
isolato.
13 Ma Gesù
rispose:
- Date voi qualcosa da mangiare a questa
gente!
I discepoli
dissero:
- Noi abbiamo soltanto cinque pani e due
pesci. A meno che non andiamo noi a comprare cibo per tutta questa
gente!
14 Gli uomini presenti erano circa
cinquemila.
Gesù disse ai suoi
discepoli:
- Fateli sedere a gruppi di cinquanta
circa!
15 Così fecero e invitarono tutti
a sedersi per terra.
16 Poi Gesù prese i
cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, disse la preghiera di
benedizione. Poi cominciò a spezzare i pani e a darli ai discepoli
perché li distribuissero alla folla.
17
Tutti mangiarono e ne ebbero abbastanza. Alla fine raccolsero i pezzi avanzati e
ne riempirono dodici ceste.
PIETRO DICHIARA CHE GESŲ E' IL MESSIA
(vedi Matteo 16, 13-19; Marco
8, 27-29)
18 Un giorno Gesù si trovava in
un luogo isolato per pregare. I suoi discepoli lo raggiunsero ed egli chiese
loro:
- Chi sono io secondo la
gente?
19 Essi
risposero:
- Alcuni dicono che tu sei Giovanni il
Battezzatore; altri invece dicono che sei il profeta Elia; altri ancora dicono
che tu sei uno degli antichi profeti tornati in
vita.
20 Gesù
riprese:
- E voi, che dite? Chi sono io? Pietro
rispose:
- Tu sei il Messia, il Cristo promesso
da Dio.
GESŲ ANNUNZIA LA SUA MORTE E RISURREZIONE
(vedi Matteo 16, 20-21; Marco
8, 30-31)
21 Allora Gesù ordinò
severamente ai discepoli di non dir niente a nessuno,
22 e aggiunse: «Il Figlio dell'uomo
dovrà soffrire molto. E' necessario. Gli anziani del popolo, i capi dei
sacerdoti e i maestri della legge lo rifiuteranno. Egli sarà ucciso, ma
al terzo giorno risusciterà».
CONDIZIONI PER SEGUIRE GESŲ
(vedi Matteo 16, 24-28; Marco
8, 34-9, 1; Giovanni 12, 25)
23 Poi a tutti
diceva: «Se qualcuno vuoi venire con me, smetta di pensare a se stesso, ma
prenda ogni giorno la sua croce e mi segua.
24
Chi pensa soltanto a salvare la propria vita la perderà; chi invece
è pronto a sacrificare la propria vita per me la salverà.
25 Se un uomo riesce a guadagnare anche il mondo
intero, ma poi perde la sua vita o rovina se stesso, che vantaggio ne ricava?
26 Se uno si vergognerà di me o delle mie
parole, il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando ritornerà
glorioso come Dio Padre, circondato dagli angeli santi.
27 Vi assicuro che certamente alcuni tra quelli
che sono qui presenti non moriranno prima di aver visto il regno di
Dio».
LA TRASFIGURAZIONE: GESŲ MANIFESTA LA SUA GLORIA A TRE DISCEPOLI
(vedi Matteo 17, 1-8; Marco 9,
2-8)
28 Circa otto giorni dopo questi discorsi,
Gesù prese con sé tre discepoli, Pietro, Giovanni e Giacomo e
salì su un monte a pregare.
29 Mentre
pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e il suo vestito diventò
candido e sfolgorante.
30-31 Poi si videro due
uomini avvolti di uno splendore celeste: erano Mosè ed Elia. Parlavano
con Gesù del suo destino che doveva compiersi a Gerusalemme.
32 Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal
sonno, ma riuscirono a restare svegli e videro la gloria di Gesù e i due
uomini che stavano con lui.
33 Mentre questi si
separavano da Gesù, Pietro gli disse: «Maestro, è bello per
noi stare qui. Prepareremo tre tende: una per te, una per Mosè e una per
Elia». Parlava così ma non sapeva quel che diceva.
34 Mentre diceva queste cose venne una nube e li
avvolse con la sua ombra. Vedendosi avvolti dalla nube, i discepoli ebbero
paura.
35 Allora dalla nube si fece sentire una
voce: «Questi è il mio Figlio, che io ho scelto: ascoltatelo!».
36 Appena la voce risuonò, i discepoli si
accorsero che Gesù era solo. Essi rimasero senza parola e in quei giorni
non raccontarono a nessuno quel che avevano
visto.
La trasfigurazione
GESŲ GUARISCE UN RAGAZZO TORMENTATO DA UNO SPIRITO MALIGNO
(vedi Matteo 17, 14-18; Marco
9, 14-27)
37 Il giorno seguente, Gesù e i
suoi discepoli discesero dal monte, e molta gente andò incontro a
Gesù.
38 All'improvviso in mezzo alla
gente un uomo si mise a gridare:
- Maestro, ti
scongiuro, vieni a vedere mio figlio: è l'unico che ho!
39 Talvolta uno spirito maligno lo assale, e
improvvisamente egli si mette a gridare. Poi gli fa venire le convulsioni e la
bava alla bocca. Alla fine lo lascia, ma a fatica, dopo averlo straziato.
40 Ho chiesto ai tuoi discepoli di scacciare
questo spirito maligno, ma non ci sono
riusciti.
41 Gesù
disse:
- Gente malvagia e senza fede! Fino a
quando dovrò restare con voi e dovrò sopportarvi? Portami qui tuo
figlio!
42 Mentre il ragazzo si avvicinava, lo
spirito maligno lo buttò a terra e gli fece venire le convulsioni. Ma
Gesù gridò contro lo spirito maligno e il ragazzo guarì.
Poi lo consegnò a suo padre.
43 Tutti i
presenti rimasero stupiti nel vedere la potenza di Dio. Erano infatti sbalorditi
di ciò che Gesù aveva fatto.
Guarigione di un indemoniato
GESŲ ANNUNZIA DI NUOVO LA SUA PASSIONE
(vedi Matteo 17, 22-23; Marco
9, 30-32)
Gesù disse ai suoi discepoli:
44 «Mettetevi bene in mente queste parole:
il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani degli
uomini».
45 Ma i discepoli non capivano
queste parole: erano così misteriose per loro che non potevano
intenderle. Inoltre, avevano paura di interrogare Gesù su questo
argomento.
CHI E' IL PIU' IMPORTANTE?
(vedi Matteo 18, 1-5; Marco 9,
33-37)
46 Poi i discepoli di Gesù si
misero a discutere per sapere chi era tra loro il più importante.
47 Gesù si accorse dei loro ragionamenti:
allora prese un bambino, se lo pose accanto
48 e
poi disse loro: «Chi accoglie questo bambino per amor mio accoglie me, e
chi accoglie me accoglie il Padre che mi ha mandato. Infatti, chi è il
più piccolo tra tutti voi, quello è il più
importante!».
CHI NON E' CONTRO DI VOI, E' CON VOI
(vedi Marco 9,
38-40)
49 Giovanni allora
disse:
- Maestro, abbiamo visto uno che usava il
tuo nome per scacciare i demòni e noi abbiamo cercato di farlo smettere
perché non è uno che ti segue insieme a
noi.
50 Ma Gesù gli
disse:
- Lasciatelo fare, perché chi non
è contro di voi è con voi.
I SAMARITANI RESPINGONO GESŲ
51 Si avvicinava il tempo nel
quale Gesù doveva lasciare questo mondo, perciò decise fermamente
di andare verso Gerusalemme
52 e mandò
avanti alcuni messaggeri. Questi partirono ed entrarono in un villaggio di
Samaritani per preparare quel che era necessario all'arrivo di Gesù.
53 Ma gli abitanti di quel villaggio non vollero
accogliere Gesù perché stava andando a Gerusalemme.
54 Due discepoli, Giacomo e Giovanni, se ne
accorsero e dissero a Gesù: «Signore, vuoi che diciamo al fuoco di
scendere dal cielo e di distruggerli?».
55
Ma Gesù si voltò verso di loro e li rimproverò.
56 Poi si avviarono verso un altro villaggio.
GESŲ RISPONDE A CHI VUOLE SEGUIRLO
(vedi Matteo 8,
19-22)
57 Mentre camminavano, un tale disse a
Gesù:
- Io verrò con te dovunque
andrai.
58 Ma Gesù gli
rispose:
- Le volpi hanno una tana e gli uccelli
hanno un nido, ma il Figlio dell'uomo non ha un posto dove poter
riposare.
59 Poi disse a un altro: - Vieni con
me!
Ma quello
rispose:
- Signore, permettimi di andare prima a
seppellire mio padre.
60 Gesù gli
rispose:
- Lascia che i morti seppelliscano i
loro morti. Tu invece va' ad annunziare il regno di
Dio!
61 Un altro disse a
Gesù:
- Signore, io verrò con te,
prima però lasciami andare a salutare i miei
parenti.
62 Gesù gli
rispose:
- Chi si mette all'aratro e poi si volta
indietro non è adatto per il regno di
Dio.
CAPITOLO 10
GESŲ MANDA ALTRI DISCEPOLI IN MISSIONE
1-2 Dopo questi fatti il
Signore scelse altri settantadue discepoli. Essi dovevano entrare prima di
Gesù nei villaggi o nelle borgate che egli stava per visitare. Li
mandò a due a due dicendo loro: «La messe da raccogliere è
molta ma gli operai sono pochi. Pregate perciò il padrone del campo
perché mandi operai a raccogliere la sua
messe.
3 «Andate! Io vi mando come agnelli
in mezzo ai lupi.
4 Non portate né borsa,
né sacco, né sandali. Lungo il cammino non fermatevi a salutare
nessuno.
5 Quando entrerete in una casa, dite
subito a quelli che vi abitano: Pace a voi!
6 Se
tra loro vi è qualcuno che ama la pace riceverà quella pace che
gli avete augurato, altrimenti il vostro augurio resterà senza effetto.
7 Restate in quella casa, mangiate e bevete quel
che vi daranno, perché l'operaio ha diritto al suo salario. Non passate
di casa in casa.
8 «Quando andate in una
città, se qualcuno vi accoglie, mangiate quel che vi offre.
9 Guarite i malati che trovate e dite loro: il
regno di Dio ora è vicino a voi!
10
«Se invece entrate in una città e nessuno vi accoglie, allora uscite
sulle piazze e dite:
11 Contro di voi noi
scuotiamo anche la polvere della vostra città che si è attaccata
ai nostri piedi. Sappiate però che il regno di Dio è vicino.
12 «Vi assicuro che nel giorno del giudizio
gli abitanti di Sòdoma saranno trattati meno severamente degli abitanti
di quella città.
GESŲ MINACCIA ALCUNE CITTĀ DELLA GALILEA
(vedi Matteo 11,
20-24)
13 «Guai a voi, abitanti di Corazin!
Guai a voi, abitanti di Betsàida! Perché se i miracoli compiuti in
mezzo a voi fossero stati fatti nelle città pagane di Tiro e di Sidone,
già da tempo i loro abitanti si sarebbero vestiti di sacco e seduti nella
cenere per mostrare che volevano cambiar vita.
14 Perciò, nel giorno del giudizio gli
abitanti di Tiro e di Sidone saranno trattati meno severamente di voi.
15 E tu, città di Cafàrnao,
credi forse che Dio ti innalzerà fino al
cielo?
No, tu precipiterai
nell'abisso!
16 Chi ascolta voi ascolta me. Chi
disprezza voi disprezza me, ma chi disprezza me disprezza il Padre che mi ha
mandato».
RITORNANO I SETTANTADUE DISCEPOLI
17 I settantadue discepoli tornarono
dalla loro missione molto lieti dicendo:
-
Signore, anche i demòni ci ubbidiscono quando noi invochiamo il tuo
nome.
18 Gesù disse
loro:
- Ho visto Satana precipitare dal cielo
come un fulmine.
19 Io vi ho dato il potere di
calpestare serpenti e scorpioni e di annientare ogni resistenza del nemico.
Niente vi potrà fare del male.
20 Non
rallegratevi però perché gli spiriti maligni si sottomettono a
voi, ma piuttosto rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti in
cielo.
GESŲ RINGRAZIA IL PADRE
(vedi Matteo 11, 25-27;13,
16-17)
21 Allora Gesù fu pieno di gioia
per opera dello Spirito Santo e disse: «Ti ringrazio, o Padre, Signore del
cielo e della terra. Ti ringrazio perché tu hai nascosto queste cose ai
grandi e ai sapienti e le hai fatte conoscere ai piccoli. Sì, Padre,
così tu hai voluto».
22 E disse
ancora: «Il Padre mio ha messo tutto nelle mie mani. Nessuno sa chi
è il Figlio se non il Padre; così pure nessuno sa chi è il
Padre eccetto il Figlio e quelli ai quali il Figlio lo vuoi rivelare.
23 Poi Gesù si voltò verso i
discepoli, li prese a parte e disse loro: «Beati voi che potete vedere
tutte queste cose
24 perché vi assicuro
che molti profeti e molti re avrebbero voluto vedere quel che voi vedete ma non
l'hanno visto. Molti avrebbero voluto udire quel che voi udite ma non l'hanno
udito».
LA PARABOLA DEL BUON SAMARITANO
25 Un maestro della legge
voleva tendere un tranello a Gesù. Si alzò e
disse:
- Maestro, che cosa devo fare per avere la
vita eterna?
26 Gesù gli
disse:
- Che cosa c'è scritto nella legge
di Mosè ? Che cosa vi leggi?
27 Quell'uomo
rispose:
- C'è scritto: Ama il Signore Dio
tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze e con
tutta la tua mente, e ama il prossimo tuo come te
stesso.
28 Gesù gli
disse:
- Hai risposto bene! Fa' questo e
vivrai!
29 Ma quel maestro della legge per
giustificare la sua domanda chiese ancora a
Gesù:
- Ma chi è il mio
prossimo?
30 Gesù rispose: «Un uomo
scendeva da Gerusalemme verso Gèrico, quando incontrò i briganti.
Gli portarono via tutto, lo presero a bastonate e poi se ne andarono lasciandolo
mezzo morto.
31 Per caso passò di
là un sacerdote; vide l'uomo ferito, passò dall'altra parte della
strada e prosegui.
32 Anche un levita del tempio
passò per quella strada; anche lui lo vide, lo scansò e prosegui.
33 Invece un uomo della Samaria, che era in
viaggio, gli passò accanto, lo vide e ne ebbe compassione.
34 Gli andò vicino, versò olio e
vino sulle sue ferite e gliele fasciò. Poi lo caricò sul suo asino
e lo portò a una locanda e fece tutto il possibile per aiutarlo.
35 Il giorno dopo tirò fuori due monete
d'argento, le diede al padrone dell'albergo e gli disse: "Abbi cura di lui e
anche se spenderai di più pagherò io quando
ritorno"».
36 A questo punto Gesù
domandò:
- Secondo te, chi di questi tre
si è comportato come prossimo per quell'uomo che aveva incontrato i
briganti?
37 Il maestro della legge
rispose:
- Quello che ha avuto compassione di
lui. Gesù allora gli disse:
- Va' e
comportati allo stesso modo.
Il buon samaritano
Arrivo del buon samaritano all'albergo
MARTA E MARIA
38 Mentre era in cammino con i
suoi discepoli Gesù entrò in un villaggio e una donna che si
chiamava Marta, lo ospitò in casa sua.
3940 Marta si mise subito a preparare per loro,
ed era molto affaccendata. Sua sorella invece, che si chiamava Maria, si era
seduta ai piedi del Signore e stava ad ascoltare quel che
diceva.
Allora Marta si fece avanti e
disse:
- Signore, non vedi che mia sorella mi ha
lasciata da sola a servire? Dille di aiutarmi!
41
Ma il Signore le rispose:
- Marta, Marta, tu ti
affanni e ti preoccupi di troppe cose!
42 Una
sola cosa è necessaria. Maria ha scelto la parte migliore e nessuno
gliela porterà via.
Gesù presso Marta e MariaCAPITOLO
11
GESŲ INSEGNA A PREGARE
(vedi Matteo 6, 9-15; 7,
7-11)
1 Un giorno Gesù andò in un
luogo a pregare. Quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse:
«Signore, insegnaci a pregare. Anche Giovanni lo ha insegnato ai suoi
discepoli».
2 Allora Gesù
disse:
«Quando pregate, dite così:
Padre, fa' che tutti ti riconoscano come Dio, fa' che il tuo regno
venga.
3 Dacci ogni giorno il pane necessario,
4 perdonaci i nostri peccati perché anche
noi perdoniamo a chi ci ha offeso, e fa' che non cadiamo nella
tentazione».
5 Poi disse loro:
«Supponiamo che uno di voi abbia un amico e che a mezzanotte vada da lui e
gli dica: "Amico, prestami tre pani
6
perché è arrivato da me un amico di passaggio e in casa non ho
nulla da dargli".
7 Supponiamo pure che quello
dall'interno della sua casa gli risponda: "Non darmi fastidio: la porta di casa
è già chiusa; io e i miei bambini stiamo già a letto. Non
posso alzarmi per darti quello che vuoi".
8
Ebbene, io vi dico: se quel tale non si alzerà a dargli il pane
perché gli è amico, lo farà dandogli tutto quel che gli
occorre perché l'altro insiste.
9
«Perciò io vi dico: Chiedete e riceverete! Cercate e troverete!
Bussate e la porta vi sarà aperta.
10
Perché, chiunque chiede riceve; chi cerca trova, a chi bussa sarà
aperto.
11 «Se vostro figlio vi chiede un
pesce, voi gli dareste un serpente?
12 Oppure se
vi chiede un uovo, voi gli dareste uno scorpione?
13 Dunque, voi che siete cattivi sapete dare
cose buone ai vostri figli. A maggior ragione il Padre, che è in cielo,
darà lo Spirito Santo a quelli che glielo
chiedono».
GESŲ HA POTERE SUI DEMONI
(vedi Matteo 12, 22-30; Marco
3, 20-27)
14 Gesù stava scacciando uno
spirito maligno che aveva reso muto un uomo. Appena quel tale fu guarito, si
mise a parlare e la meraviglia delle folle fu grande.
15 Alcuni dei presenti dissero: «E' con
l'aiuto di Beelzebùl, il capo dei demòni, che egli ha il potere di
scacciare gli spiriti!».
16 Altri invece
volevano metterlo in difficoltà e gli chiesero di fare un segno
miracoloso come prova che veniva da Dio.
17 Ma
Gesù, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Se gli abitanti di una
nazione si dividono e combattono tra loro, quella nazione va in rovina e le sue
case crollano una sull'altra.
18 Se perfino
Satana è in lotta contro se stesso, come potrà durare il suo
regno? «Voi dite che io scaccio i demòni con l'aiuto di
Beelzebùl, il capo dei demòni.
19
Ma se io scaccio i demòni con l'aiuto di Beelzebùl, con l'aiuto di
chi li scacciano i vostri discepoli? Perciò saranno proprio loro a
mostrare che avete torto!
20 Se invece è
con l'aiuto di Dio che io scaccio i demòni, allora vuol dire che è
giunto per voi il regno di Dio.
21 «Quando
un uomo forte e ben armato fa la guardia alla sua casa, allora tutti i suoi beni
sono al sicuro.
22 Ma se arriva un altro
più forte di lui e lo vince, gli strappa le armi che gli davano sicurezza
e ne distribuisce il bottino.
23 «Chi non
è con me è contro di me, e chi non raccoglie insieme con me spreca
il raccolto.
Gesù guarisce un muto posseduto dal demonio
QUANDO LO SPIRITO MALIGNO RITORNA
(vedi Matteo 12,
43-45)
24 «Quando uno spirito maligno
è uscito da un uomo, se ne va per luoghi deserti in cerca di riposo. Se
però non lo trova, dice: "Ritornerò nella mia casa, quella che ho
lasciato".
25 Egli ci va e la trova pulita e bene
ordinata.
26 Allora va a chiamare altri sette
spiriti più maligni di lui; poi, entrano in quella persona e vi rimangono
come a casa loro. Così, alla fine, quell'uomo si trova in condizioni
peggiori di prima».
LA VERA BEATITUDINE
27 Mentre Gesù parlava in tal
modo, una donna alzò la voce in mezzo alla folla e gli
disse:
- Beata la donna che ti ha generato e
allattato!
28 Ma Gesù
rispose:
- Beati piuttosto quelli che ascoltano
la parola di Dio e la mettono in pratica.
ALCUNI CHIEDONO A GESŲ UN MIRACOLO
(vedi Matteo 12, 38-42: Marco
8, 11-12)
29 Mentre la gente si affollava attorno
a Gesù, egli cominciò a dire: «Questa gente è davvero
gente malvagia, vuol vedere un segno miracoloso. Ma non riceverà nessun
segno; eccetto il segno del profeta Giona.
30
Infatti, come Giona fu un segno miracoloso per gli abitanti di Ninive,
così anche il Figlio dell'uomo sarà un segno per gli uomini
d'oggi.
31 Nel giorno del giudizio, la regina
del sud si alzerà a condannare questa gente: essa infatti venne da molto
lontano per ascoltare le sagge parole del re Salomone. Eppure, di fronte a voi
c'è uno che è più grande di Salomone!
32 «Nel giorno del giudizio gli abitanti di
Ninive si alzeranno a condannare questa gente: essi infatti cambiarono vita
quando ascoltarono la predicazione di Giona. Eppure, di fronte a voi c'è
uno che è più grande di
Giona.
LA LUCE DEL CORPO
(vedi Matteo 5, 15; 6, 22-33; Marco 4,
21)
33 «Non si accende una lampada per poi
nasconderla o metterla sotto un secchio. Piuttosto si mette in alto
perché faccia luce a quelli che entrano nella casa.
34 I tuoi occhi sono come una lampada per il
corpo: se i tuoi occhi sono buoni, tu sei totalmente nella luce; se invece sono
cattivi, tu sei nelle tenebre.
35 Perciò,
stai attento che la tua luce non diventi tenebra.
36 Se dunque tu sei totalmente nella luce, senza
alcuna parte nelle tenebre, allora tutto sarà splendente, come quando una
lampada ti illumina con il suo splendore».
GESŲ ACCUSA I FARISEI E I MAESTRI DELLA LEGGE
(vedi Matteo 23, 1-36; Marco
12, 38-40; Luca 20, 45-47)
37 Quando Gesù
ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo a casa sua.
Gesù andò e si mise a tavola.
38
Quel fariseo vide che Gesù non aveva fatto la purificazione delle mani
che era d'uso e se ne meravigliò.
39
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei vi preoccupate di pulire la parte
esterna del bicchiere e del piatto, ma all'interno siete pieni di furti e di
cattiverie.
40 «Stolti! Dio non ha forse
creato l'esterno e l'interno dell'uomo?
41
Ebbene, se volete che tutto sia puro per voi, date in elemosina ai poveri quel
che si trova nei vostri piatti.
42 «Guai a
voi, farisei, che offrite al tempio persino la decima parte delle piante
aromatiche, come la menta e la ruta, e perfino di tutti gli ortaggi, ma poi
trascurate la giustizia e l'amore di Dio. Queste sono le cose da fare, senza
trascurare le altre.
43 «Guai a voi,
farisei, che desiderate occupare i posti d'onore nelle sinagoghe ed essere
salutati sulle piazze.
44 Guai a voi,
perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa
sopra senza accorgersene!».
45 Allora un
maestro della legge disse a Gesù:
-
Maestro, parlando così tu offendi anche
noi.
46 Gesù
rispose:
- Sì, parlo anche a voi, maestri
della legge! Guai a voi, perché mettete sulle spalle della gente dei pesi
troppo faticosi da portare, ma voi neppure con un dito aiutate a portarli.
47 Guai a voi, che costruite sepolcri per quei
profeti che i vostri antichi padri hanno ucciso!
48 Così facendo, voi dimostrate di
approvare ciò che i vostri padri hanno fatto: essi hanno ucciso i profeti
e voi costruite le tombe per loro.
49 Per
questo, Dio nella sua sapienza ha detto: "Manderò loro profeti e
apostoli, ma essi li uccideranno o li
perseguiteranno".
50 Ma Dio chiederà conto
a questa gente dell'uccisione di tutti i profeti, dalle origini del mondo in
poi:
51 dall'uccisione di Abele fino a quella di
Zaccaria che è stato assassinato tra l'altare e il santuario. Ve lo
ripeto: Dio chiederà conto a questa gente di tutti questi misfatti!
52 Guai a voi, maestri della legge,
perché avete portato via la chiave della vera scienza: voi non ci siete
entrati e non avete lasciato entrare quelli che avrebbero voluto.
53 Quando Gesù fu uscito da quella casa,
i maestri della legge e i farisei cominciarono a trattarlo con ostilità e
a fargli domande di ogni genere:
54 gli
tendevano tranelli per coglierlo in fallo in qualche suo
discorso.
CAPITOLO
12
CONTRO L'IPOCRISIA
(vedi Matteo 10,
26-27)
1 Nel frattempo si erano radunate alcune
migliaia di persone e si accalcavano gli uni sugli altri. Allora Gesù
disse ai suoi discepoli: «Tenetevi lontani dal lievito dei farisei, dalla
loro ipocrisia!
2 Perché non c'è
nulla di nascosto che non sarà svelato, nulla di segreto che non
sarà conosciuto.
3 Quel che avete detto
nel buio sarà udito alla luce del giorno, e quel che avete detto
sottovoce all'interno della casa sarà proclamato dalle
terrazze.
CHI DOBBIAMO TEMERE?
(vedi Matteo 10,
28-31)
4 «A voi, che siete miei amici, dico:
Non abbiate paura di quelli che possono togliervi la vita, ma non possono fare
niente di più.
5 Ve lo dirò io chi
dovete temere! Temete Dio, il quale, dopo la morte, ha il potere di gettare uno
nell'inferno. Ve lo ripeto: è lui che dovete temere!
6 Cinque passeri non si vendono per due soldi?
Eppure, Dio non ne dimentica neanche uno.
7 Dio
conosce anche il numero dei capelli del vostro capo. Dunque, non abbiate paura:
voi valete più di molti passeri.
E' NECESSARIO RICONOSCERE GESŲ
(vedi Matteo 10, 32-33; 12, 32;
10, 19-20)
8 «Inoltre vi dico: Tutti quelli
che pubblicamente dichiareranno di essere miei discepoli, anche il Figlio
dell'uomo dichiarerà che sono suoi davanti agli angeli di Dio.
9 Ma quelli che pubblicamente diranno di non
essere miei discepoli, non saranno riconosciuti miei davanti agli angeli di Dio.
10 «Chiunque avrà detto una parola
contro il Figlio dell'uomo potrà essere perdonato; ma chi avrà
bestemmiato lo Spirito Santo non otterrà perdono.
11 «Quando vi porteranno nelle sinagoghe
per essere giudicati davanti ai magistrati e alle autorità, non
preoccupatevi di quel che dovrete dire per difendervi.
12 Sarà lo Spirito Santo a insegnarvi
quel che dovrete dire in quel momento».
GESŲ NARRA LA PARABOLA DEL RICCO STOLTO
13 Un tale che stava in mezzo
alla folla disse a Gesù:
- Maestro, di' a
mio fratello di spartire con me
l'eredità.
14 Ma Gesù gli
rispose:
- Amico, non sono qui per fare da
giudice nei vostri affari o da mediatore nella spartizione dei vostri
beni.
15 Poi disse agli
altri:
- Badate di tenervi lontani dal desiderio
delle ricchezze, perché la vita di un uomo non dipende dai suoi beni,
anche se è molto ricco.
16 Poi
raccontò loro questa parabola: «Un ricco aveva delle terre che gli
davano abbondanti raccolti.
17 Tra sé e
sé faceva questi ragionamenti: "Ora che non ho più posto dove
mettere i nuovi raccolti cosa farò?".
18
E disse: "Ecco, farò così: demolirò i vecchi magazzini e ne
costruirò altri più grandi. Così potrò metterci
tutto il mio grano e i miei beni.
19 Poi
finalmente potrò dire a me stesso: Bene! Ora hai fatto molte provviste
per molti anni. Riposati, mangia, bevi e divertiti!".
20 Ma Dio gli disse: "Stolto! Proprio questa
notte dovrai morire, e a chi andranno le ricchezze che hai accumulato?"».
21 Alla fine Gesù disse: «Questa
è la situazione di quelli che accumulano ricchezze solo per se stessi e
non si preoccupano di arricchire davanti a
Dio».
LA VITA E LE VERE PREOCCUPAZIONI
(vedi Matteo 6,
25-34)
22 Poi Gesù disse ai suoi
discepoli: «Per questo io vi dico: Non preoccupatevi troppo del cibo che vi
serve per vivere o del vestito che vi serve per coprirvi.
23 La vita infatti è più
importante del cibo e il corpo è più importante del vestito.
24 Osservate i corvi: non seminano e non
raccolgono, non hanno né dispensa né granaio, eppure Dio li nutre.
Ebbene, voi valete molto più degli
uccelli
25 E chi di voi con tutte le sue
preoccupazioni può vivere un giorno in più di quello che è
stabilito?
26 Se dunque voi non potete fare
neppure così poco, perché vi preoccupate per il resto?
27 «Osservate come crescono i fiori dei
campi: non lavorano e non si fanno vestiti...eppure io vi assicuro che nemmeno
il re Salomone, con tutta la sua ricchezza, ha mai avuto un vestito così
bello.
28 Se dunque Dio rende così belli
i fiori dei campi, che oggi ci sono e il giorno dopo vengono bruciati, a maggior
ragione procurerà un vestito a voi, gente di poca fede!
29 Perciò, non state sempre in ansia nel
cercare che cosa mangerete o che cosa berrete:
30 sono gli altri, quelli che non conoscono Dio,
a cercare sempre tutte queste cose. Voi invece avete un Padre che sa bene quello
di cui avete bisogno.
31 Cercate piuttosto il
regno di Dio, e tutto il resto Dio ve lo darà in più.
32 «Non abbiate paura, piccolo gregge,
perché il Padre vostro ha voluto darvi il suo regno.
33 Vendete quel che possedete e il denaro datelo
ai poveri: procuratevi ricchezze che non si consumano, un tesoro sicuro in
cielo. Là, i ladri non possono arrivare e la ruggine non lo può
distruggere.
34 Perché, dove sono le
vostre ricchezze là c'è anche il vostro
cuore.
I SERVI PRONTI E VIGILANTI
(vedi Matteo 24,
43-51)
35 «Siate sempre pronti, con la
cintura ai fianchi e le lampade accese.
36 Siate
anche voi come quei servi che aspettano il loro padrone che deve tornare da una
festa di nozze, per essere pronti ad aprire subito appena arriva e bussa.
37 Beati quei servi che il padrone al suo
ritorno troverà ancora svegli. Io vi assicuro che egli si metterà
un grembiule, li farà sedere a tavola e comincerà a servirli.
38 E se il padrone tornerà a mezzanotte
oppure alle tre del mattino e troverà i suoi servi ancora svegli, beati
loro!
39 «Cercate di capire: se il
capofamiglia sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la
casa.
40 Anche voi tenetevi pronti,
perché il Figlio dell'uomo verrà quando voi non ve lo
aspettate».
41 Allora Pietro disse:
«Signore, questa parabola vale solo per noi oppure per tutti?».
42 Il Signore rispose: «Chi è dunque
l'amministratore fedele e saggio? Quello che il padrone ha messo a capo dei suoi
servi, perché al momento giusto dia a ciascuno il suo cibo.
43 Se il padrone, quando ritorna, lo
troverà occupato a fare così, beato quel servo!
44 Io vi assicuro che gli affiderà
l'amministrazione di tutti i suoi beni.
45 Se
invece quel servo pensa che il suo padrone tardi a venire, e comincia a
maltrattare i servi e le serve, per di più si mette a mangiare, a bere e
a ubriacarsi,
46 in un momento che lui non sa,
quando meno se l'aspetta il padrone arriverà. Lo separerà dagli
altri e lo punirà come si fa con i servi infedeli.
47 «Se un servo sa quel che il suo padrone
vuole, ma non lo esegue con prontezza, sarà punito severamente.
48 Se invece un servo si comporta in modo da
meritare un castigo, ma non sa quel che il suo padrone vuole, sarà punito
meno severamente. In effetti, chi ha ricevuto molto dovrà rendere conto
di molto. Quanto più un uomo ha ricevuto tanto più gli sarà
richiesto.
GESŲ E' CAUSA DI DIVISIONE TRA GLI UOMINI
(vedi Matteo 10,
34-36)
49 «Io sono venuto ad accendere un
fuoco sulla terra e vorrei davvero che fosse già acceso.
50 Ho un battesimo da ricevere, ed è
grande la mia angoscia fino a quando non l'avrò ricevuto.
51 Pensate che io sia venuto a portare pace nel
mondo? No, ve lo assicuro, non la pace ma la divisione.
52 D'ora in poi, se in famiglia ci sono cinque
persone, si divideranno fino a mettersi tre contro gli altri due e due contro
gli altri tre.
53 Il padre contro il figlio
e il figlio contro il padre,
la madre contro la figlia
e la figlia contro la madre,
la suocera contro la nuora
e la nuora contro la
suocera».
COME COMPRENDERE I SEGNI DEI TEMPI
(vedi Matteo 16,
2-3)
54 Gesù diceva ancora alla gente:
«Quando vedete una nuvola che sale da ponente, voi dite subito: "Presto
pioverà", e così avviene.
55
Quando invece sentite lo scirocco, dite: "Farà caldo", e così
accade.
56 Ipocriti! Siete capaci di capire
l'aspetto del cielo e della terra, e allora come mai non sapete capire quel che
accade in questo tempo?
METTITI D'ACCORDO CON IL TUO AVVERSARIO
(vedi Matteo 5,
25-26)
57 «Perché non giudicate da
soli ciò che è giusto fare?
58
Quando vai con il tuo avversario dal giudice, cerca di trovare un accordo con
lui mentre siete ancora tutti e due per strada, perché il tuo avversario
può trascinarti davanti al giudice, il giudice può consegnarti
alle guardie e le guardie possono gettarti in prigione.
59 Ti assicuro che non uscirai fino a quando non
avrai pagato anche l'ultimo
spicciolo».
CAPITOLO
13
GESŲ RIFLETTE SU FATTI DI CRONACA
1 In quel momento si
presentarono a Gesù alcuni uomini per riferirgli il fatto di quei Galilei
che Pilato aveva fatto uccidere mentre stavano offrendo i loro sacrifici.
2 Gesù disse loro: «Pensate voi che
quei Galilei siano stati massacrati in questa maniera perché erano
più peccatori di tutti gli altri Galilei?
3 Vi assicuro che non è vero: anzi, se
non cambierete vita, finirete tutti allo stesso modo.
4 E quei diciotto che morirono schiacciati sotto
la torre di Siloe, pensate voi che fossero più colpevoli di tutti gli
altri abitanti di Gerusalemme?
5 Vi assicuro che
non è vero: anzi, se non cambierete vita, finirete tutti allo stesso
modo».
GESŲ NARRA LA PARABOLA DEL FICO CHE NON DĀ FRUTTI
6 Poi Gesù narrò
loro questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fico nella sua
vigna. Un giorno andò nella vigna per cogliere alcuni fichi ma non ne
trovò.
7 Allora disse al
contadino:
- Sono già tre anni che vengo a
cercare frutti su questo albero e non ne trovo. Taglialo! Perché deve
occupare inutilmente il terreno?
8 Ma il
contadino rispose:
- Padrone, lascialo ancora per
quest'anno! Voglio zappare bene la terra attorno a questa pianta e metterci
sopra del concime.
9 Può darsi che il
prossimo anno faccia frutti; se no, la farai
tagliare».
GESŲ GUARISCE UNA DONNA DI SABATO
10 Una volta Gesù stava
insegnando in una sinagoga ed era sabato.
11
C'era anche una donna malata: da diciotto anni uno spirito maligno la teneva
ricurva e non poteva in nessun modo stare dritta.
12 Quando Gesù la vide, la chiamò
e le disse: «Donna, ormai sei guarita dalla tua
malattia».
13 Posò le sue mani su di
lei ed essa subito si raddrizzò e si mise a lodare Dio.
14 Ma il capo della sinagoga era indignato
perché Gesù aveva fatto quella guarigione di sabato. Perciò
si rivolse alla folla e disse:
- In una settimana
ci sono sei giorni per lavorare: venite dunque a farvi guarire in un giorno di
lavoro e non di sabato!
15 Ma il Signore gli
rispose:
- Siete ipocriti! Anche di sabato voi
slegate il bue o l'asino dalla mangiatoia per portarli a bere, non è
così?
16 Ebbene, questa donna è
discendente di Abramo; Satana la teneva legata da diciotto anni: non doveva
dunque essere liberata dalla sua malattia, anche se oggi è sabato?
17 Mentre Gesù diceva queste cose, tutti
i suoi avversari erano pieni di vergogna. La gente invece si rallegrava per
tutte le cose meravigliose che Gesù faceva.
LA PARABOLA DEL GRANELLO DI SENAPE E DEL LIEVITO
(vedi Matteo 13, 31-33; Marco
4, 30-32)
18 Gesù diceva: «A che cosa
somiglia il regno di Dio? A che cosa lo posso paragonare?
19 Esso è simile a un piccolo granello di
senape che un uomo prese e seminò nel suo orto. Quel granello crebbe e
diventò un albero, e gli uccelli vennero a fare il nido tra i suoi
rami».
20 Gesù disse ancora: «A
che cosa posso paragonare il regno di Dio?
21
Esso è simile a un po' di lievito che una donna ha preso e messo in una
grande quantità di farina: a un certo punto tutta la pasta è
lievitata».
LA PORTA STRETTA
(vedi Matteo 7,
13-14.21-23)
22 Gesù attraversava
città e villaggi e insegnava; intanto andava verso
Gerusalemme
23 Un tale gli
domandò:
- Signore, sono proprio pochi
quelli che si salvano?
Gesù
rispose:
24 Sforzatevi di entrare, per la porta
stretta, perché vi assicuro che molti cercheranno di entrare, ma non ci
riusciranno.
25 Quando il padrone di casa si
alzerà e chiuderà la porta della sua casa, voi vi troverete chiusi
fuori. Allora comincerete a picchiare alla porta dicendo: «Signore,
aprici!», ma egli vi risponderà: «Non vi conosco. Di dove
venite?».
26 Allora voi direte: «Noi
abbiamo mangiato e bevuto con te, e tu sei passato nei nostri villaggi parlando
di Dio».
27 Alla fine egli vi dirà:
«Non vi conosco. Di dove venite? Andate via da me, gente malvagia!».
28 Piangerete e soffrirete molto, perché
sarete cacciati via dal regno di Dio, ove ci sono Abramo, Isacco, Giacobbe e
tutti i profeti.
29 Verranno invece in molti dal
nord e dal sud, dall'est e dall'ovest: parteciperanno tutti al banchetto nel
regno di Dio.
30 Ed ecco: alcuni di quelli che
ora sono gli ultimi saranno i primi, mentre altri che ora sono i primi saranno
gli ultimi.
GESŲ RIMPROVERA LA CITTĀ DI GERUSALEMME
(vedi Matteo 23,
37-39)
31 In quel momento si avvicinarono a
Gesù alcuni farisei e gli dissero:
-
Lascia questi luoghi e vattene altrove, perché Erode vuol farti
uccidere.
32 Ma Gesù
rispose:
- Andate da quel volpone e ditegli:
Ecco, io scaccio gli spiriti maligni e guarisco i malati oggi e domani, e il
terzo giorno raggiungerò la mia mèta.
33 Però oggi, domani e il giorno seguente
io devo continuare il mio cammino, perché nessun profeta può
morire fuori di Gerusalemme.
34 Gerusalemme,
Gerusalemme! tu che metti a morte i profeti e uccidi a colpi di pietra quelli
che Dio ti manda! Quante volte ho voluto riunire i tuoi abitanti attorno a me,
come una gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le sue ali. Ma voi non avete
voluto!
35 Ebbene, la vostra casa sarà
abbandonata! Perciò io vi dico che non mi vedrete più fino a
quando esclamerete:
Benedetto colui che
viene
nel nome del
Signore!
CAPITOLO
14
GESŲ GUARISCE UN MALATO IN GIORNO DI SABATO
1 Un giorno Gesù era a
pranzo in casa di un capo dei farisei. I presenti lo osservavano attentamente
perché era sabato.
2 Di fronte a lui
c'era un uomo malato di idropisia.
3
Rivolgendosi ai maestri della legge e ai farisei Gesù chiese: «E'
permesso o no, in giorno di sabato, guarire un malato?».
4 Ma quelli tacevano. Allora Gesù prese
per mano il malato e lo guarì. Poi lo lasciò andare.
5 Agli altri Gesù domandò:
«Se a uno di voi cade nel pozzo un figlio o un bue, voi lo tirate fuori
subito, anche se è sabato, non è vero?».
6 Ma essi non sapevano
rispondere.
CONTRO L'AMBIZIONE DEI PRIMI POSTI
7 Gesù osservava che alcuni invitati
sceglievano volentieri i primi posti. Per loro raccontò questa parabola:
8 «Quando sei invitato a nozze, non
occupare i primi posti, perché potrebbe esserci un invitato più
importante di te:
9 in questo caso lo sposo
sarà costretto a venire da te e dirti: "Cedigli il posto". Allora tu,
pieno di vergogna, dovrai prendere l'ultimo posto.
10 Invece, quando sei invitato a nozze, va' a
sederti all'ultimo posto. Quando arriverà lo sposo, ti dirà:
"Vieni, amico! Prendi un posto migliore". E questo sarà per te motivo di
onore di fronte a tutti gli invitati.
11
Ricordate: chi si esalta sarà abbassato; chi invece si abbassa
sarà innalzato!».
12 Poi Gesù
disse a colui che lo aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena,
non invitare i tuoi amici e fratelli, i tuoi parenti e i ricchi che abitano
vicino a te: essi infatti hanno la possibilità di invitarti a loro volta
a casa loro e tu, in questo modo, hai già ricevuto la tua ricompensa.
13 «Invece, quando offri un banchetto,
chiama i poveri, gli storpi, gli zoppi e i ciechi.
14 Allora avrai motivo di rallegrarti,
perché questi non hanno la possibilità di ricambiarti l'invito.
Dio stesso ti darà la ricompensa alla fine, quando i giusti
risorgeranno».
LA PARABOLA DEGLI INVITATI SCORTESI
(vedi Matteo 22,
1-10)
15 Uno degli invitati, appena udì
queste parole di Gesù, esclamò: «Beato chi potrà
partecipare al banchetto nel regno di Dio!».
16 Gesù allora gli raccontò
un'altra parabola: «Un uomo fece una volta un grande banchetto e
invitò molta gente.
17 All'ora del pranzo
mandò uno dei suoi servi a dire agli invitati: Tutto è pronto,
venite!
18 Ma uno dopo l'altro, gli invitati
cominciarono a scusarsi. Uno gli disse: "Ho comprato un terreno e devo
assolutamente andare a vederlo. Ti prego di
scusarmi".
19 Un altro gli disse: "Ho comprato
cinque paia di buoi e sto andando a provarli. Ti prego di
scusarmi".
20 Un terzo invitato gli disse: "Mi
sono sposato da poco e perciò non posso
venire".
21 «Quel servo poi tornò dal
suo padrone e gli riferì tutto. Il padrone di casa allora, pieno di
sdegno, ordinò al suo servo: Esci subito e va per le piazze e per le vie
della città e fa' venire qui, al mio banchetto, i poveri e gli storpi, i
ciechi e gli zoppi.
22 «Più tardi il
servo tornò dal padrone per dirgli: "Signore, ho eseguito il tuo ordine,
ma a tavola c'è ancora posto".
23 «Il
padrone allora disse al servo: Esci di nuovo e va' per i sentieri di campagna e
lungo le siepi e spingi la gente a venire. Voglio che la mia casa sia piena di
gente.
24 Nessuno di quelli che ho invitato per
primi parteciperà al mio banchetto: ve lo
assicuro!».
LE CONDIZIONI PER SEGUIRE GESŲ
25 Molta gente accompagnava
Gesù durante il suo viaggio. Egli si rivolse a loro e disse:
26 «Se qualcuno viene con me e non ama me
più del padre e della madre, della moglie e dei figli, dei fratelli e
delle sorelle, anzi, se non mi ama più di se stesso, non può
essere mio discepolo.
27 Chi mi segue senza
portare la sua croce non può essere mio
discepolo.
28 «Se uno di voi decide di
costruire una casa, che cosa fa prima di tutto? Si mette a calcolare la spesa
per vedere se ha soldi abbastanza per portare a termine i lavori.
29 Altrimenti, se getta le fondamenta e non
è in grado di portare a termine i lavori, la gente vedrà e
comincerà a ridere di lui
30 e
dirà: "Quest'uomo ha cominciato a costruire e non è stato capace
di portare a termine i lavori".
31 «Facciamo
un altro caso: se un re va in guerra contro un altro re, che cosa fa prima di
tutto? Si mette a calcolare se con diecimila soldati può affrontare il
nemico che avanza con ventimila, non vi pare?
32
Se vede che non è possibile, allora manda dei messaggeri incontro al
nemico; e mentre il nemico si trova ancora lontano gli fa chiedere quali sono le
condizioni per la pace.
33 «La stessa cosa
vale anche per voi: chi non rinunzia a tutto quel che possiede non può
essere mio discepolo.
IL SALE CHE NON SERVE A NULLA
(vedi Matteo 5, 13; Marco 9,
50)
34 «Il sale è una cosa utile, ma
anche il sale se perde il suo sapore come si fa a ridarglielo?
35 Non serve più a niente, neppure come
concime per i campi: perciò lo si getta via. Chi ha orecchi cerchi di
capire!».
CAPITOLO
15
LA PARABOLA DELLA PECORA SMARRITA
(vedi Matteo 18,
12-14)
1 Gli agenti delle tasse e altre persone
di cattiva reputazione si avvicinarono a Gesù per ascoltarlo.
2 Ma i farisei e i maestri della legge lo
criticavano per questo. Dicevano: «Quest'uomo tratta bene la gente di
cattiva reputazione e va a mangiare con
loro».
3 Allora Gesù raccontò
questa parabola:
4 «Se uno di voi ha cento
pecore e ne perde una, che cosa fa? Lascia le altre novantanove al sicuro per
andare a cercare quella che si è smarrita e la cerca finché non
l'ha ritrovata.
5 Quando la trova, se la mette
sulle spalle pieno di gioia,
6 e ritorna a casa
sua. Poi chiama gli amici e i vicini e dice loro: "Fate festa con me,
perché ho ritrovato la mia pecora, quella che si era
smarrita".
7 «Così è anche per
il regno di Dio: vi assicuro che in cielo si fa più festa per un
peccatore che si converte che per novantanove giusti che non hanno bisogno di
conversione.
LA PARABOLA DELLA MONETA D'ARGENTO
8 «Se una donna possiede
dieci monete d'argento e ne perde una, che cosa fa? Accende la luce, spazza bene
la casa e si mette a cercare accuratamente la sua moneta finché non la
trova.
9 Quando l'ha trovata, chiama le amiche e
le vicine di casa e dice loro: "Fate festa con me, perché ho ritrovato la
moneta d'argento che avevo perduta".
10
«Così, vi dico, anche gli angeli di Dio fanno grande festa per un
solo peccatore che cambia vita».
LA PARABOLA DEL PADRE MISERICORDIOSO
11 Gesù raccontò
anche questa parabola: «Un uomo aveva due figli.
12 Il più giovane disse a suo padre:
"Padre, dammi subito la mia parte d'eredità". Allora il padre divise il
patrimonio tra i due figli.
13 «Pochi
giorni dopo, il figlio più giovane vendette tutti i suoi beni e con i
soldi ricavati se ne andò in un paese lontano. Là, si
abbandonò a una vita disordinata e così spese tutti i suoi soldi.
14 «Ci fu poi in quella regione una grande
carestia, e quel giovane non avendo più nulla si trovò in grave
difficoltà.
15 Andò allora da uno
degli abitanti di quel paese e si mise alle sue dipendenze. Costui lo
mandò nei campi a fare il guardiano dei maiali.
16 Era talmente affamato che avrebbe voluto
sfamarsi con le ghiande che si davano ai maiali, ma nessuno gliene dava.
17 «Allora si mise a riflettere sulla sua
condizione e disse: "Tutti i dipendenti di mio padre hanno cibo in abbondanza.
Io, invece, sto qui a morire di fame.
18
Ritornerò da mio padre e gli dirò: Padre ho peccato contro Dio e
contro di te.
19 Non sono più degno di
essere considerato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi
dipendenti".
20 «Si mise subito in cammino e
ritornò da suo padre. «Era ancora lontano dalla casa paterna, quando
suo padre lo vide e, commosso, gli corse incontro. Lo abbracciò e lo
baciò.
21 Ma il figlio gli disse: "Padre,
ho peccato contro Dio e contro di te. Non sono più degno di essere
considerato tuo figlio".
22 «Ma il padre
ordinò subito ai suoi servi: "Presto, andate a prendere il vestito
più bello e fateglielo indossare. Mettetegli l'anello al dito e dategli
un paio di sandali.
23 Poi prendete il vitello,
quello che abbiamo ingrassato, e ammazzatelo. Dobbiamo festeggiare con un
banchetto il suo ritorno,
24 perché
questo mio figlio era per me come morto e ora è tornato in vita, era
perduto e ora l'ho ritrovato". E cominciarono a far festa.
25 «Il figlio maggiore, intanto, si trovava
nei campi. Al suo ritorno, quando fu vicino alla casa, sentì un suono di
musiche e di danze.
26 Chiamò uno dei
servi e gli domandò che cosa era successo.
27 Il servo gli rispose: "E' ritornato tuo
fratello, e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello, quello che abbiamo
ingrassato, perché ha potuto riavere suo figlio sano e
salvo".
28 «Allora il fratello maggiore si
sentì offeso e non voleva neppure entrare in casa. Suo padre usci e
cercò di convincerlo a entrare.
29
«Ma il figlio maggiore gli disse: "Da tanti anni io lavoro con te e non ho
mai disubbidito a un tuo comando. Eppure tu non mi hai dato neppure un capretto
per far festa con i miei amici.
30 Adesso,
invece, torna a casa questo tuo figlio che ha sprecato i tuoi beni con le
prostitute, e per lui tu fai ammazzare il vitello grasso.
31 «Il padre gli rispose: "Figlio mio, tu
stai sempre con me e tutto ciò che è mio è anche tuo.
32 Io non potevo non essere contento e non far
festa, perché questo tuo fratello era per me come morto e ora è
tornato in vita, era perduto e ora l'ho
ritrovato"».
Ritorno del figliol prodigo
Il figliol prodigo tra le braccia del padreCAPITOLO
16
LA PARABOLA DELL'AMMINISTRATORE ASTUTO
1 Gesù disse ai suoi
discepoli: «C'era una volta un uomo molto ricco che aveva un
amministratore. Un giorno alcuni andarono dal padrone e accusarono
l'amministratore di aver sperperato i suoi beni.
2 Il padrone chiamò l'amministratore e
gli disse: "E' vero quel che sento dire di te? Presentami i conti della tua
amministrazione, perché da questo momento tu sei
licenziato".
3 «Allora l'amministratore
pensò: "Che cosa farò ora che il mio padrone mi ha licenziato? Di
lavorare la terra non me la sento e di chiedere l'elemosina mi vergogno.
4 Ma so io quel che farò! Farò in
modo che ci sia sempre qualcuno che mi accoglie in casa sua, anche se mi viene
tolta l'amministrazione.
5 «Poi, a uno a
uno, chiamò tutti quelli che avevano dei debiti con il suo padrone. Disse
al primo:
- Tu, quanto devi al mio padrone?
6 «Quello
rispose:
- Gli devo cento barili
d'olio.
«Ma l'amministratore gli
disse:
- Prendi il tuo foglio, mettiti qui e
scrivi cinquanta.
7 «Poi disse al secondo
debitore:
- E tu quanto devi al mio
padrone?
«Quello
rispose:
- Io gli devo cento sacchi di
grano.
«Ma l'amministratore gli
disse:
- Prendi il tuo foglio e scrivi
ottanta.
8 «Ebbene, sappiate che il padrone
ammirò l'amministratore disonesto, perché aveva agito con molta
furbizia. Così, gli uomini di questo mondo, nei loro rapporti con gli
altri, sono più astuti dei figli della luce.
PAROLE SULLA RICCHEZZA E SULLA FEDELTA'
9 «Io vi dico: ogni
ricchezza puzza d'ingiustizia: voi usatela per farvi degli amici; così,
quando non avrete più ricchezze, i vostri amici vi accoglieranno presso
Dio.
10 «Chi è fedele in cose di poco
conto è fedele anche nelle cose importanti. Al contrario, chi è
disonesto nelle piccole cose è disonesto anche nelle cose
importanti.
11 «Perciò, se voi non
siete stati fedeli nel modo di usare le ricchezze di questo mondo, chi vi
affiderà le vere ricchezze?
12 E se non
siete stati fedeli nell'amministrare i beni degli altri, chi vi darà il
bene che vi spetta?
13 «Nessun servitore
può servire due padroni: perché, o amerà l'uno e
odierà l'altro;
oppure preferirà
il primo e disprezzerà il secondo. Non potete servire Dio e il
denaro».
14 I farisei stavano ad ascoltare
tutto quel che Gesù diceva. Essi erano molto attaccati al denaro e
perciò ridevano delle sue parole.
15
Gesù allora disse: «Davanti agli uomini voi fate la figura di
persone giuste, ma Dio conosce molto bene i vostri cuori. Infatti ci sono cose
che gli uomini considerano molto, mentre Dio le considera senza
valore.
LEGGE E VOLONTĀ DI DIO
(vedi Matteo 11, 12-13:5, 18; 19, 9; Marco
10, 11, 12)
16 «La legge di Mosè e
gli scritti dei profeti arrivarono fino al tempo di Giovanni il Battezzatore.
Dopo di lui viene annunziato il regno di Dio e molti si sforzano per
entrarvi.
17 «E' più facile che
finiscano il cielo e la terra, piuttosto che cada anche la più piccola
parola della legge di Dio.
18 «Chiunque
divorzia da sua moglie e ne sposa un'altra commette adulterio. E chi sposa una
donna divorziata dal marito commette adulterio anche
lui.
PARABOLA DELL'UOMO RICCO E DEL POVERO LAZZARO
19 «C'era una volta un
uomo molto ricco. Portava sempre vestiti di lusso e costosi e faceva festa ogni
giorno con grandi banchetti.
20 C'era anche un
povero, un certo Lazzaro, che si metteva vicino alla porta del suo palazzo. Era
tutto coperto di piaghe e chiedeva l'elemosina.
21 Aveva una gran voglia di sfamarsi con gli
avanzi dei pasti di quel ricco. Perfino i cani venivano a leccargli le piaghe.
22 «Un giorno, il povero Lazzaro mori, e
gli angeli di Dio lo portarono accanto ad Abramo nella pace. Poi morì
anche l'uomo ricco e fu sepolto.
23 Andò
a finire all'inferno e soffriva terribilmente. «Alzando lo sguardo verso
l'alto, da lontano vide Abramo e Lazzaro che era con lui.
24 Allora
gridò:
- Padre Abramo, abbi pietà
di me! Di' a Lazzaro che vada a mettere la punta di un dito nell'acqua e poi
mandalo a rinfrescarmi la lingua. Io soffro terribilmente in queste
fiamme!
25 «Ma Abramo gli
rispose:
- Figlio mio, ricordati che durante la
tua vita hai già ricevuto molti beni, e Lazzaro ha avuto soltanto
sofferenze. Ora invece, lui si trova nella gioia e tu soffri terribilmente.
26 Per di più, tra noi e voi c'è
un grande abisso: se qualcuno di noi vuole venire da voi non può farlo;
così pure, nessuno di voi può venire da
noi.
27 «Ma il ricco disse
ancora:
- Ti supplico, padre Abramo, almeno manda
Lazzaro nella casa di mio padre.
28 Ho cinque
fratelli e vorrei che Lazzaro li convincesse a non venire anche loro in questo
luogo di tormenti.
29 «Abramo gli
rispose:
- I tuoi fratelli hanno la legge di
Mosè e gli scritti dei profeti. Li
ascoltino!.
30 «Ma il ricco
replicò:
- No, ti supplico, padre Abramo!
Se qualcuno dei morti andrà da loro cambieranno modo di
vivere.
31 «Alla fine Abramo gli
disse:
- Se non ascoltano le parole di
Mosè e dei profeti non si lasceranno convincere neppure se uno risorge
dai morti».
Lazzaro e il cattivo riccoCAPITOLO
17
GLI SCANDALI E LA FEDE
(vedi Matteo 18, 6-7.21-22; Marco 9,
42)
1 Un giorno Gesù disse ai suoi
discepoli: «Certo, gli scandali non mancheranno mai! Però, guai a
quelli che li provocano.
2 Se qualcuno fa
perdere la fede a una di queste persone semplici, sarebbe meglio per lui che
fosse gettato in mare con una grossa pietra al collo!
3 State bene attenti! «Se un tuo fratello
ti fa del male, tu rimproveralo! Se poi si pente di quel che ha fatto, tu
perdonalo!
4 E se anche ti fa del male sette
volte al giorno e sette volte al giorno torna da te a chiederti scusa, tu
perdonalo».
5 Poi gli apostoli dissero al
Signore:
- Accresci la nostra
fede!
6 Il Signore
rispose:
- Se aveste almeno una fede piccola come
un granello di senape, voi potreste dire a questa pianta di gelso: Togliti via
da questo terreno e vai a piantarti nel mare! Ebbene, se aveste fede,
quell'albero farebbe come avete detto
voi.
SERVIZIO SENZA PRETESA
7 «Uno di voi ha un servo, e questo
servo si trova nei campi ad arare oppure a pascolare il gregge. Come si
comporterà quando il servo torna dai campi? Gli dirà forse: Vieni
subito qui e mettiti a tavola con me?
8 No
certamente, ma gli dirà: Cambiati il vestito, preparami la cena e servi
in tavola. Quando io avrò finito di mangiare, allora ti metterai a tavola
anche tu.
9 Quando un servo ha fatto quel che
gli è stato comandato, il padrone non ha obblighi speciali verso di lui.
10 Questo vale anche per voi! Quando avete fatto
tutto quel che vi è stato comandato, dite: "Siamo soltanto servitori.
Abbiamo fatto quel che dovevamo fare"».
GESŲ GUARISCE DIECI LEBBROSI
11 Mentre andava verso
Gerusalemme, Gesù passò attraverso la Galilea e la Samaria.
12 Entrò in un villaggio e gli vennero
incontro dieci lebbrosi. Questi si fermarono a una certa
distanza
13 e ad alta voce dissero a
Gesù:
- Gesù, Signore, abbi
pietà di noi!
14 Appena li vide,
Gesù disse:
- Andate dai sacerdoti e
presentatevi a loro! Quelli andarono, e mentre camminavano, improvvisamente
furono guariti tutti.
15 Uno di loro, appena si
accorse di essere guarito, tornò indietro e lodava Dio con tutta la voce
che aveva.
16 Poi si gettò ai piedi di
Gesù per ringraziarlo. Era un abitante della Samaria.
17 Gesù allora osservò: «Quei
dieci lebbrosi sono stati guariti tutti! Dove sono gli altri nove?
18 Perché non sono tornati indietro a
ringraziare Dio? Nessuno lo ha fatto, eccetto quest'uomo che è
straniero».
19 Poi Gesù gli disse:
«Alzati e va'! la tua fede ti ha salvato!».
GESŲ RITORNERĀ GLORIOSO NEL SUO REGNO
(vedi Matteo 24,
23-28.37-41)
20 Alcuni farisei rivolsero a
Gesù questa domanda:
Quando verrà
il regno di Dio? Gesù rispose:
- Il regno
di Dio non viene in modo spettacolare.
21
Nessuno potrà dire: "Eccolo là, perché il regno di Dio
è già in mezzo a voi".
22 Poi disse
ai suoi discepoli: «Verranno tempi nei quali voi desidererete vedere anche
solo per poco il Figlio dell'uomo che viene, ma non lo vedrete.
23 Allora molti vi diranno: "Eccolo qua",
oppure: "Eccolo là", ma voi non muovetevi! Non seguiteli!
24 Perché come il lampo improvvisamente
splende e illumina tutto il cielo, così verrà il Figlio dell'uomo
nel suo giorno.
25 Prima, però, egli deve
soffrire molto. Sarà rifiutato dagli uomini di questo tempo.
26 «Come accadde ai tempi di Noè,
così avverrà anche quando tornerà il Figlio dell'uomo.
27 Si mangiava e si beveva anche allora. C'era
chi prendeva moglie e chi prendeva marito, fino al giorno nel quale Noè
entrò nell'arca. Poi venne il diluvio e li spazzò via tutti.
28 Lo stesso avvenne al tempo di Lot: la gente
mangiava e beveva, comprava e vendeva, piantava alberi e costruiva case,
29 fino al giorno in cui Lot uscì da
Sòdoma: allora dal cielo venne fuoco e zolfo, e tutti furono distrutti.
30 «Così succederà anche nel
giorno in cui il Figlio dell'uomo si manifesterà.
31 In quel momento, se qualcuno si
troverà sulla terrazza di casa sua non scenda a pianterreno a prendere le
sue cose. Se uno si troverà nei campi a lavorare non torni indietro.
32 Ricordatevi come finì la moglie di
Lot!
33 Se uno fa di tutto per mettere in salvo
la propria vita la perderà. Chi invece è pronto a sacrificare la
propria vita la riavrà di nuovo.
34
«Io vi dico: Quella notte quando tornerà il Figlio dell'uomo, se due
persone si troveranno nello stesso letto, una sarà presa e l'altra
lasciata.
35 Se due donne si troveranno insieme
a macinare il grano, una sarà presa e l'altra sarà lasciata».
(36)
37 I
discepoli allora gli chiesero:
- Signore, queste
cose dove accadranno? Gesù rispose loro:
-
Dove c'è un cadavere, là si radunano anche gli
avvoltoi.
CAPITOLO
18
LA PARABOLA DEL GIUDICE E DELLA VEDOVA
1 Gesù raccontò
una parabola per insegnare ai discepoli che bisogna pregare sempre, senza
stancarsi mai.
2 Disse: «C'era una volta in
una città un giudice che non rispettava nessuno: né Dio né
gli uomini.
3 Nella stessa città viveva
anche una vedova. Essa andava sempre da quel giudice e gli chiedeva: Fammi
giustizia contro il mio avversario.
4 «Per
un po' di tempo il giudice non volle intervenire, ma alla fine pensò: "Di
Dio non me ne importa niente e degli uomini non me ne curo:
5 tuttavia farò giustizia a questa vedova
perché mi dà ai nervi. Così non verrà più a
stancarmi con le sue richieste"».
6 Poi il
Signore continuò: «Fate bene attenzione a ciò che ha detto
quel giudice ingiusto.
7 Se fa così lui,
volete che Dio non faccia giustizia ai suoi figli che lo invocano giorno e
notte? Tarderà ad aiutarli?
8 Vi assicuro
che Dio farà loro giustizia, e molto presto! Ma quando il Figlio
dell'uomo tornerà sulla terra troverà ancora
fede?».
PARABOLA DEL FARISEO E DEL PUBBLICANO
9 Poi Gesù
raccontò un'altra parabola per alcuni che si ritenevano giusti e
disprezzavano gli altri.
10 Disse: «Una
volta c'erano due uomini: uno era fariseo e l'altro era un agente delle tasse.
Un giorno salirono al tempio per pregare.
11
«Il fariseo se ne stava in piedi e pregava così tra sé: "O
Dio, ti ringrazio perché io non sono come gli altri uomini: ladri,
imbroglioni, adùlteri. Io sono diverso anche da quell'agente delle tasse.
12 Io digiuno due volte alla settimana e offro
al tempio la decima parte di quello che
guadagno"
13 «L'agente delle tasse invece si
fermò indietro e non voleva neppure alzare lo sguardo al cielo. Anzi si
batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me che sono un povero
peccatore!".
14 «Vi assicuro che l'agente
delle tasse tornò a casa perdonato; l'altro invece no. Perché, chi
si esalta sarà abbassato; chi invece si abbassa sarà
innalzato».
Il fariseo e il pubblicano
GESŲ BENEDICE I BAMBINI
(vedi Matteo 19, 13-15; Marco
10, 13-16)
15 Alcune persone portavano i loro
bambini a Gesù e volevano farglieli toccare, ma i discepoli li
sgridavano.
16 Allora Gesù chiamò
vicino a sé i bambini e disse ai suoi discepoli: «Lasciate che i
bambini vengano a me e non impediteglielo, perché Dio dà il suo
regno a quelli che sono come loro.
17 Io vi
assicuro: chi non l'accoglie come farebbe un bambino non vi
entrerà».
Gesù e i fanciulli
GESŲ INCONTRA UN UOMO RICCO
(vedi Matteo 19, 16-30; Marco
10, 17-31)
18 Uno dei capì domandò
un giorno a Gesù:
- Maestro buono, che
cosa devo fare per ottenere la vita eterna?
19
Gesù gli rispose:
- Perché mi
chiami buono? Nessuno è buono, tranne Dio!
20 I comandamenti li
conosci:
Non commettere adulterio, non uccidere,
non rubare, non dire il falso contro nessuno, rispetta tuo padre e tua madre!
21 Ma quell'uomo
disse:
- Fin da giovane io ho ubbidito a tutti
questi comandamenti.
22 Gesù lo
ascoltò, poi gli disse:
- Ancora una cosa
ti manca: vendi tutto quel che possiedi e i soldi che ricavi distribuiscili ai
poveri. Allora avrai un tesoro in cielo. Poi vieni e
seguimi!
23 Ma quell'uomo, udita la proposta di
Gesù, diventò molto triste. Era troppo
ricco.
24 Gesù notò la sua
tristezza e disse: «Com'è difficile per quelli che sono ricchi
entrare nel regno di Dio!
25 Se è
difficile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago, è ancor
più difficile che un ricco possa entrare nel regno di
Dio».
26 Quelli che lo ascoltavano
domandarono a Gesù:
- Ma allora chi
potrà mai salvarsi?
27 Gesù
rispose:
- Ciò che è impossibile
agli uomini è possibile a Dio.
28 Allora
Pietro gli disse:
- E noi? Noi abbiamo
abbandonato tutto quel che avevamo per venire con
te.
29 Gesù si volse ai discepoli e
rispose: - Io vi assicuro che se qualcuno ha abbandonato casa, moglie, fratelli,
genitori e figli... per il regno di Dio,
30
costui riceverà molto di più già in questa vita, e nel
mondo futuro riceverà la vita eterna.
GESŲ ANNUNZIA ANCORA LA SUA MORTE E RISURREZIONE
(vedi Matteo 20, 17-19; Marco
10, 32-34)
31 Poi Gesù prese da parte i
dodici discepoli e disse loro: «Ecco, noi stiamo salendo verso Gerusalemme.
Là si realizzerà tutto quel che i profeti hanno scritto riguardo
al Figlio dell'uomo.
32 Egli sarà
consegnato ai pagani ed essi gli rideranno in faccia, lo copriranno di offese e
di sputi,
33 lo prenderanno a frustate e lo
uccideranno. Ma il terzo giorno
risorgerà».
34 I discepoli
però non capirono nulla di tutto questo. Il significato di ciò che
Gesù diceva rimase per loro misterioso e non riuscivano affatto a
capire.
GESŲ GUARISCE UN CIECO
(vedi Matteo 20, 29-34; Marco
10, 46-52)
35 Gesù stava avvicinandosi
alla città di Gèrico; un cieco seduto sul bordo della strada
chiedeva l'elemosina.
36 Il cieco sentì
passare la gente e domandò che cosa c'era.
37 Gli risposero: «Passa Gesù di
Nàzaret!».
38 Allora quel cieco
gridò: «Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di
me!».
39 I primi che passavano lo sgridavano
per farlo stare zitto. Ma egli gridava ancor più forte: «Figlio di
Davide, abbi pietà di me!».
40
Gesù si fermò e ordinò che gli portassero il cieco.
Quando fu vicino Gesù gli
chiese:
41 Che cosa vuoi che io faccia per te? Il
cieco disse:
- Signore, fa' che io possa vederci
di nuovo!
42 Allora Gesù gli
disse:
- Apri i tuoi occhi! La tua fede ti ha
salvato.
43 In un attimo il cieco ricuperò
la vista. Poi si mise a seguire Gesù, ringraziando Dio. Anche la gente
che era presente ed aveva visto il fatto si mise a lodare
Dio.
CAPITOLO 19
GESŲ ENTRA NELLA CASA DI ZACCHEO
1 Poi Gesù entrò
nella città di Gèrico e la stava attraversando.
2 Qui viveva un certo Zaccheo. Era un capo degli
agenti delle tasse ed era molto ricco.
3
Desiderava però vedere chi fosse Gesù, ma non ci riusciva: c'era
troppa gente attorno a Gesù e lui era troppo piccolo.
4 Allora corse un po' avanti e si
arrampicò sopra un albero in un punto dove Gesù doveva passare:
sperava così di poterlo vedere.
5 Quando
arrivò in quel punto, Gesù guardò in alto e disse a
Zaccheo: «Scendi in fretta, perché oggi devo fermarmi a casa
tua!».
6 Zaccheo scese subito dall'albero e
con grande gioia accolse Gesù in casa sua.
7 I presenti vedendo queste cose si misero a
mormorare contro Gesù. Dicevano: «E' andato ad alloggiare da uno
strozzino».
8 Zaccheo invece, stando davanti
al Signore, gli disse:
- Signore, la metà
dei miei beni la do ai poveri e se ho rubato a qualcuno gli rendo quel che gli
ho preso quattro volte tanto».
9 Allora
Gesù disse a Zaccheo:
- Oggi la salvezza
è entrata in questa casa. Anche tu sei un discendente di Abramo.
10 Ora il Figlio dell'uomo è venuto
proprio a cercare e a salvare quelli che erano perduti.
LA PARABOLA DEI DIECI SERVI
(vedi Matteo 25,
14-30)
11 Gesù era ormai molto vicino a
Gerusalemme, e perciò molti pensavano che il regno di Dio si manifestasse
da un momento all'altro.
12 Allora Gesù
raccontò quest'altra parabola: «C'era una volta un uomo di famiglia
nobile. Egli doveva andare in un paese lontano per ricevere il titolo di re, poi
sarebbe tornato.
13 Prima di partire
chiamò dieci dei suoi servi; consegnò a ciascuno una medesima
somma di denaro e disse: "Cercate di far fruttare questo denaro fino a quando
non sarò tornato".
14 «Ma i suoi
cittadini odiavano quell'uomo e gli mandarono dietro alcuni rappresentanti per
far sapere che non lo volevano come re.
15
«E invece quell'uomo diventò re e ritornò al suo paese. Fece
chiamare i servi ai quali aveva consegnato il suo denaro per sapere quanto
guadagno ne avevano ricavato.
16 «Si fece
avanti il primo servo e disse:
- Signore, con
quello che tu mi hai dato io ho guadagnato dieci volte
tanto.
17 «Il padrone gli
rispose:
- Bene, sei un servo bravo. Sei stato
fedele in cose da poco: ora io ti faccio governatore di dieci
città.
18 «Poi venne il secondo servo
e disse:
- Signore, con quello che tu mi hai dato
ho guadagnato cinque volte tanto.
19 «Il
padrone rispose:
- Anche tu avrai
l'amministrazione di cinque città.
20
«Infine si fece avanti un altro servo e
disse:
- Signore, ecco il tuo denaro! L'ho
nascosto in un fazzoletto.
21 Avevo paura di te,
perché sapevo che sei un padrone esigente: tu pretendi anche quel che non
hai depositato e raccogli anche quel che non hai
seminato.
22 «Allora il padrone gli
rispose:
- Tu sei stato un servo cattivo e io ti
giudico secondo quel che hai detto. Tu sapevi che sono un padrone esigente, che
pretendo anche quel che non ho depositato e raccolgo anche quel che non ho
seminato.
23 Perché allora non hai
depositato il mio denaro alla banca? Al mio ritorno io l'avrei ritirato con gli
interessi!
24 «Poi il padrone disse ai
presenti:
- Via, toglietegli il denaro che ha e
datelo a quello che lo ha fatto fruttare di
più.
25 «Gli fecero
osservare:
- Signore, ma lui ne ha già fin
troppo.
26 «Il padrone allora
rispose:
- Chi ha molto riceverà ancora di
più; ma a chi ha poco sarà portato via anche quel poco che ha.
27 Ed ora portate qui i miei nemici, quelli che
non mi volevano come loro re. Una volta qui, uccideteli alla mia
presenza».
GESŲ SI AVVICINA A GERUSALEMME
(vedi Matteo 21, 1-11; Marco
11, 1-11; Giovanni 12, 12-19)
28 Dopo questi
discorsi Gesù continuò la sua strada verso Gerusalemme: camminava
davanti a tutti.
29 Quando fu vicino ai villaggi
di Bètfage e di Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù
mandò avanti due discepoli.
30 Disse
loro: «Andate nel villaggio che sta qui di fronte. Appena entrati,
troverete un piccolo asino sul quale nessuno è mai salito. Lo troverete
legato: voi slegatelo e portatelo qui.
31 Se
qualcuno vi domanda: "Perché slegate quell'asinello?" Voi rispondete
così: Perché il Signore ne ha
bisogno».
32 I due discepoli andarono e
trovarono tutto come aveva detto Gesù.
33
Mentre slegavano il puledro, i proprietari chiesero ai due discepoli:
- Perché lo
prendete?
34 Essi
risposero:
- Perché il Signore ne ha
bisogno.
35 Allora portarono il puledro da
Gesù. Poi lo coprirono con i loro mantelli e vi fecero salire
Gesù.
36 Man mano che Gesù
avanzava, stendevano i mantelli sulla strada davanti a lui.
37 Gesù scendeva dal monte degli Ulivi ed
era ormai vicino alla città. Tutti quelli che erano suoi discepoli, pieni
di gioia e a gran voce, si misero a lodare Dio per tutti i miracoli che avevano
visto.
38
Gridavano:
«Benedetto colui che
viene
nel nome del Signore:
egli è il re!
In cielo sia la pace, e gloria nell'alto dei
cieli!».
39 Alcuni farisei che si trovavano
tra la folla dissero a Gesù:
- Maestro,
fa' tacere i tuoi discepoli!
40 Ma Gesù
rispose:
- Vi assicuro che se tacciono loro si
metteranno a gridare le pietre.
Entrata di Gesù in Gerusalemme
GESŲ PIANGE PER GERUSALEMME
41 Quando fu vicino alla
città, Gesù la guardò e si mise a piangere per lei.
42 Diceva: «Gerusalemme, se tu sapessi,
almeno oggi, quel che occorre alla tua pace! Ma non riesci a vederlo!
43 Ecco, Gerusalemme, per te verrà un
tempo nel quale i tuoi nemici ti circonderanno di trincee. Ti assedieranno e
premeranno su di te da ogni parte.
44
Distruggeranno te e i tuoi abitanti e sarai rasa al suolo, perché tu non
hai saputo riconoscere il tempo nel quale Dio è venuto a
salvarti».
GESŲ SCACCIA I MERCANTI DAL TEMPIO
(vedi Matteo 21, 12-17; Marco
11, 15-19; Giovanni 2, 13-22)
45 Poi Gesù
entrò nel cortile del tempio e cominciò a cacciar via quelli che
stavano là a vendere.
46 Diceva loro:
«Nella Bibbia sta scritto:
La mia casa
sarà casa di preghiera,
voi invece, ne
avete fatto un covo di briganti».
47
Gesù insegnava ogni giorno nel tempio. I capi dei sacerdoti, i maestri
della legge e le altre autorità del popolo cercavano di farlo morire.
48 Ma non sapevano come fare, perché la
gente era sempre attorno a Gesù ad ascoltare le sue
parole.
Gesù scaccia i mercanti dal tempioCAPITOLO
20
DISCUSSIONE SULL'AUTORITĀ DI GESŲ
(vedi Matteo 21, 23-27; Marco
11, 27-33)
1 Un giorno Gesù stava
insegnando nel tempio e annunziava al popolo il suo messaggio. I capi dei
sacerdoti, i maestri della legge, insieme con le altre autorità, andarono
da lui e gli dissero:
2 Tu devi dirci una cosa:
che diritto hai di fare quel che fai? Chi ti ha dato l'autorità di agire
così?.
3 Gesù rispose
loro:
- Voglio farvi anch'io una domanda.
4 Ditemi: Giovanni, chi lo ha mandato a
battezzare? Dio o gli uomini?
5 Quelli allora si
consultarono tra loro: «Se diciamo che Giovanni è stato mandato da
Dio, ci chiederà: "Perché dunque non avete creduto in lui?".
6 Se invece diciamo che Giovanni è stato
mandato dagli uomini, allora il popolo ci ucciderà, perché tutti
sono convinti che Giovanni era un
profeta».
7 Perciò risposero di non
saperlo.
8 E Gesù disse loro:
«Ebbene, in questo caso, neanch'io vi dirò con quale autorità
faccio queste cose».
PARABOLA DELLA VIGNA E DEI CONTADINI OMICIDI
(vedi Matteo 21, 33-46; Marco
12, 1-12)
9 Poi Gesù si rivolse al popolo
e raccontò loro questa parabola: «Un uomo piantò una vigna.
Poi l'affittò ad alcuni contadini e se ne andò lontano per lungo
tempo.
10 «Venne il tempo della vendemmia,
e quell'uomo mandò un servo dai contadini per farsi dare la sua parte di
raccolto. Ma i contadini bastonarono quel servo e lo mandarono via senza dargli
niente.
11 Allora il padrone mandò ancora
un altro servo, ma i contadini lo accolsero a parolacce, bastonarono anche lui e
lo rimandarono indietro senza dargli niente.
12
Quel padrone volle mandare ancora un terzo servo, ma quei contadini ferirono
gravemente anche lui e lo buttarono fuori.
13
«Allora il padrone della vigna pensò: Che cosa posso fare ancora?
Manderò mio figlio, il mio carissimo figlio. Spero che avranno rispetto
almeno di lui.
14 «Ma i contadini, appena
videro arrivare il figlio del padrone, dissero tra loro: "Ecco, un giorno costui
sarà il padrone della vigna. Uccidiamolo e l'eredità
diventerà nostra!".
15 Perciò lo
gettarono fuori della vigna e l'uccisero».
A
questo punto Gesù domandò loro:
-
Che cosa farà dunque il padrone della vigna con quei contadini?
16 Certamente egli verrà e
ucciderà quei contadini e darà la vigna ad altre
persone.
Sentendo queste parole i presenti
dissero: - Questo no! Non accadrà mai!
17
Ma Gesù fissò lo sguardo su di loro e
disse:
- Eppure nella Bibbia sta
scritto:
La pietra che i costruttori hanno
rifiutato è diventata la pietra più
importante.
18 Chiunque cadrà su quella
pietra si sfracellerà; e colui sul quale essa cadrà rimarrà
schiacciato.
19 I maestri della legge e i capi
dei sacerdoti avevano capito che Gesù con quella parabola si riferiva a
loro, cercarono di catturarlo, ma avevano paura del
popolo.
LE TASSE DA PAGARE ALL'IMPERATORE ROMANO
(vedi Matteo 22, 15-22; Marco 12,
13-17)
20 I capi dei sacerdoti e i maestri
della
legge si misero a spiare Gesù.
Mandarono alcuni per spiarlo e consigliarono loro di fingersi brave persone.
Essi dovevano cogliere Gesù in fallo su qualche punto dei suoi discorsi,
in modo da poterlo consegnare al governatore romano e farlo condannare.
21 Essi domandarono a
Gesù:
- Maestro, sappiamo che quel che tu
dici e insegni è giusto. Tu non guardi in faccia a nessuno e insegni
veramente la volontà di Dio.
22 Abbiamo
una domanda da farti: la nostra legge permette o non permette che noi paghiamo
le tasse all'imperatore romano?
23 Gesù si
rese conto che lo volevano ingannare e quindi disse
loro:
24 - Fatemi vedere una moneta d'argento:
Questo volto e questo nome di chi sono?
25
Risposero:
-
Dell'imperatore.
E Gesù
concluse:
- Date dunque all'imperatore quel che
è dell'imperatore, ma quel che è di Dio datelo a
Dio.
26 Così non poterono cogliere in
fallo Gesù su quel che egli diceva al popolo. Anzi si meravigliarono
della sua risposta e non avevano più il coraggio di fare domande.
DISCUSSIONE A PROPOSITO DELLA RISURREZIONE
(vedi Matteo 22, 23-33; Marco
12, 18-27)
27 I sadducei dicevano che nessuno
può risorgere dopo la morte. Alcuni di loro si fecero avanti e
domandarono a Gesù:
28 Maestro,
Mosè ci ha lasciato questo comandamento scritto: Se uno muore e lascia la
moglie senza figli, suo fratello deve sposare la vedova e cercare di avere dei
figli per quello che è morto.
29 Dunque:
c'erano una volta sette fratelli. Il primo si sposò e morì senza
lasciare figli.
30 Anche il
secondo
31 e il terzo sposarono quella vedova
senza avere figli, e così via tutti e sette: tutti morirono senza
lasciare figli.
32 Poi morì anche quella
donna.
33 Ora, nel giorno della risurrezione, di
chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette i fratelli
l'hanno avuta come moglie.
34 Gesù rispose
loro:
- Solo in questa vita gli uomini e le donne
sposano e sono sposati.
35 Ma quelli che
risorgeranno dai morti e saranno giudicati degni della vita futura non
prenderanno più né moglie né marito.
36 Essi non possono più morire
perché sono uguali agli angeli e sono figli di Dio perché sono
risorti.
37 E' certo che i morti risorgono: lo
afferma anche Mosè quando parla del cespuglio in fiamme. In quel punto
Mosè dice che il Signore è il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il
Dio di Giacobbe.
38 Quindi Dio è il Dio
dei vivi e non dei morti, perché tutti da lui ricevono la
vita.
39 Intervennero allora alcuni maestri della
legge e dissero:
- Maestro, hai risposto molto
bene.
40 Da quel momento nessuno aveva più
il coraggio di far domande a Gesù.
IL MESSIA E IL RE DAVIDE
(vedi Matteo 22, 41-46; Marco
12, 35-37)
41 Ma Gesù domandò ai
maestri della legge:
«Si dice che il Messia
deve essere discendente del re Davide; com'è possibile?
42 Nel libro dei Salmi lo stesso Davide
dice:
Il Signore ha detto al mio
Signore:
siedi alla mia destra,
43 finché io metterò i tuoi
nemici
come sgabello sotto i tuoi
piedi.
44 Se Davide lo chiama Signore, come
può il Messia essere discendente di
Davide?».
GESŲ PARLA CONTRO I MAESTRI DELLA LEGGE
(vedi Matteo 23, 1-36; Marco
12, 38-40; Luca 11, 37-54)
45 Tutto il popolo
stava ad ascoltare Gesù. Allora egli disse ai suoi discepoli:
46 «State attenti a non lasciarvi
corrompere dai maestri della legge. A loro piace passeggiare con vesti di lusso,
desiderano essere salutati in piazza, avere i posti d'onore nelle sinagoghe e i
primi posti nei banchetti.
47 Con avidità
cercano di portar via alle vedove tutto quello che hanno, e intanto, per farsi
vedere, fanno lunghe preghiere. Queste persone saranno giudicate con estrema
severità».
CAPITOLO
21
L'OFFERTA DI UNA POVERA VEDOVA
(vedi Marco 12,
41-44)
1 Poi Gesù, guardandosi attorno,
vide alcune persone ricche che gettavano le loro offerte nelle cassette del
tempio.
2 Vide anche una povera vedova, che vi
metteva due monetine di rame.
3 Allora disse:
«Vi assicuro che questa vedova, povera com'è, ha dato un'offerta
più grande di quella di tutti gli altri.
4 Quelli infatti hanno offerto, come dono,
quello che avevano d'avanzo, mentre questa donna, povera com'è, ha dato
tutto ciò che le rimaneva per
vivere».
Il denaro della vedova
GESŲ ANNUNZIA CHE IL TEMPIO SARĀ DISTRUTTO
(vedi Matteo 24, 1-2; Marco 13,
1-2)
5 Alcuni stavano parlando del tempio e
dicevano che era molto bello per le pietre che lo formavano e per i doni offerti
dai fedeli Allora Gesù disse:
6
«Verrà un tempo in cui tutto quello che ora vedete sarà
distrutto. Non rimarrà una sola pietra sull'altra».
GESŲ ANNUNZIA DOLORI E PERSECUZIONI
(vedi Matteo 24, 3-14; Marco
13, 3-13)
7 Allora rivolsero a Gesù questa
domanda:
- Maestro, quando avverranno queste
cose? E quale sarà il segno che queste cose stanno per
accadere?
8 Gesù
rispose:
- Fate attenzione a non lasciarvi
ingannare! Perché molti verranno, si presenteranno con il mio nome e
diranno «Sono io il Messia!», oppure vi diranno: «Il tempo
è giunto!». Voi però non ascoltateli e non seguiteli!
9 Quando sentirete parlare di guerre e di
rivoluzioni, non abbiate paura! Fatti del genere devono avvenire prima, ma non
sarà subito la fine.
10 Poi Gesù
disse loro: «I popoli combatteranno l'uno contro l'altro, e un regno contro
un altro regno.
11 Ci saranno grandi terremoti,
pestilenze e carestie in molte regioni. Si vedranno fenomeni spaventosi, e dal
cielo verranno segni grandiosi.
12
«Però, prima di queste cose, vi prenderanno con violenza e vi
perseguiteranno. Vi porteranno nelle loro sinagoghe e nelle loro prigioni, vi
trascineranno davanti a re e governatori a causa del mio nome.
13 Avrete allora occasione per dare
testimonianza di me.
14 Siate decisi! Non
preoccupatevi di quel che dovrete dire per difendervi.
15 Sarò io a suggerirvi le parole giuste,
e vi darò una sapienza tale che tutti i vostri avversari non potranno
resistere e tanto meno combattere.
16 «In
quel tempo, perfino i genitori, i fratelli, i parenti e gli amici vi tradiranno
e faranno morire alcuni di voi.
17 Voi sarete
odiati da tutti per causa mia.
18 Eppure,
neanche un capello del vostro capo andrà perduto.
19 Se saprete resistere sino alla fine salverete
voi stessi.
GESŲ ANNUNZIA LA DISTRUZIONE DI GERUSALEMME
(vedi Matteo 24, 15-25; Marco
13, 14-23)
20 «Un giorno vedrete Gerusalemme
assediata da eserciti nemici: allora ricordate che è vicina la sua
rovina.
21 «In quel tempo, quelli che si
troveranno in Gerusalemme si allontanino da essa; e quelli che si troveranno in
aperta campagna non ritornino in città.
22 «Quello sarà il tempo del
giudizio: tutto ciò che è stato scritto nella Bibbia dovrà
accadere.
23 Saranno giorni tristi per le donne
incinte e per quelle che allattano! Tutto il paese sarà colpito da una
grande tribolazione, e l'ira di Dio si scatenerà contro questo popolo.
24 Alcuni cadranno sotto i colpi della spada,
altri saranno portati via come schiavi in paesi stranieri, e Gerusalemme
sarà calpestata dai pagani e distrutta. Fino a quando non sarà
finito il tempo che Dio ha stabilito per loro.
GESŲ ANNUNZIA IL RITORNO DEL FIGLIO DELL'UOMO
(vedi Matteo 24, 29-31; Marco
13, 24-27)
25 «Ci saranno anche strani
fenomeni nel sole, nella luna e nelle stelle. Sulla terra i popoli saranno presi
dall'angoscia e dallo spavento per il fragore del mare in tempesta.
26 Gli abitanti della terra moriranno per la
paura e per il presentimento di ciò che dovrà accadere. Infatti le
forze del cielo saranno sconvolte.
27 Allora
vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra una nube. Con grande potenza e
splendore!
28 Quando queste cose cominceranno a
succedere, alzatevi e state sicuri, perché è vicino il tempo della
vostra liberazione».
PARABOLA DEL FICO
(vedi Matteo 24, 32-35; Marco
13, 28-31)
29 Poi Gesù disse questa
parabola: «Osservate bene l'albero del fico e anche tutte le altre piante.
30 Quando vedete che mettono le prime
foglioline, voi capite che l'estate è vicina.
31 Allo stesso modo, quando vedrete accadere
tutte queste cose, sappiate che il regno di Do è vicino.
32 Vi assicuro che non passerà questa
generazione prima che tutte queste cose siano accadute.
33 Il cielo e la terra passeranno, ma non le mie
parole!
GESŲ ESORTA A ESSERE VIGILANTI
34 «Badate bene! Non
lasciatevi intontire da orge e ubriachezze! Non abbiate troppe preoccupazioni
materiali! Altrimenti diventerete pigri, vi dimenticherete del giorno del
giudizio, e quel giorno vi pioverà addosso improvvisamente.
35 Infatti esso verrà su tutti gli
abitanti della terra come una trappola.
36 Voi
invece state svegli e pregate senza stancarvi. Avrete così la forza di
superare tutti i mali che stanno per accadere e potrete presentarvi davanti al
Figlio dell'uomo».
37 Durante il giorno
Gesù continuava a insegnare nel tempio. Di notte invece usciva dalla
città di Gerusalemme e se ne stava all'aperto, sul monte degli Ulivi.
38 Ma già di buon mattino la gente andava
nel tempio per ascoltarlo.
CAPITOLO
22
GIUDA TRADISCE GESŲ
(vedi Matteo 26, 1-5.14-16;
Marco 14, 1-2.10.11; Giovanni 11,
45-53)
1 Si
avvicinava intanto la festa dei Pani non lievitati, detta anche la festa di
Pasqua.
2 I capi dei sacerdoti e i maestri della
legge da molto tempo cercavano il modo di eliminare Gesù. Però
avevano una gran paura del popolo.
3 Ma Satana
entrò in Giuda, quello che era chiamato anche Iscariota, e apparteneva al
gruppo dei dodici discepoli.
4 Giuda andò
dai capi dei sacerdoti e dalle guardie del tempio, e con loro si mise d'accordo
sul modo di aiutarli ad arrestare Gesù.
5
Quindi furono molto contenti e furono d'accordo di dargli del denaro.
6 Giuda accettò e si mise a cercare
un'occasione per fare arrestare Gesù, lontano dalla
folla.
Il tradimento di Giuda
GESŲ FA PREPARARE LA CENA PASQUALE
(vedi Matteo 26, 17-19; Marco
14, 12-16)
7 Venne poi il giorno della festa dei
Pani non lievitati, nel quale si doveva uccidere l'agnello pasquale.
8 Gesù mandò avanti Pietro e
Giovanni con questo incarico:
- Andate a
preparare per tutti noi la cena di Pasqua.
9 Essi
risposero:
- Dove vuoi che la prepariamo?
10 Gesù
disse:
- Quando entrerete in città
incontrerete un uomo che porta una brocca d'acqua. Seguitelo fino alla casa dove
entrerà.
11 Poi direte al padrone di
quella casa: Il Maestro desidera fare la cena pasquale con i suoi discepoli e ti
chiede la sala.
12 Egli vi mostrerà al
piano superiore una sala grande con i tappeti. In quella sala preparate la cena.
13 Pietro e Giovanni andarono, trovarono tutto
proprio come aveva detto Gesù e prepararono la cena
pasquale.
LA CENA DEL SIGNORE
(vedi Matteo 26, 26-30; Marco
14, 22-26; 1 Cor 1, 23-25)
14 Quando venne l'ora
per la cena pasquale, Gesù si mise a tavola con i suoi apostoli.
15 Poi disse loro: «Ho tanto desiderato
fare questa cena pasquale con voi prima di soffrire.
16 Vi assicuro che non celebrerò
più la Pasqua, fino a quando non sarà realizzata nel regno di
Dio».
17 Poi Gesù prese un calice,
ringraziò Dio e disse: «Prendete questo calice e fatelo passare tra
di voi.
18 Vi assicuro che da questo momento non
berrò più vino fino a quando non verrà il regno di
Dio».
19 Poi prese il pane, fece la
preghiera di ringraziamento, spezzò il pane, lo diede ai suoi discepoli e
disse: «Questo è il mio corpo, che viene offerto per voi. Fate
questo in memoria di me».
20 Allo stesso
modo, alla fine della cena, offrì loro il calice, dicendo: «Questo
calice è la nuova alleanza che Dio stabilisce per mezzo del mio sangue
offerto per voi».
21 «Ma ecco: il mio
traditore è qui a tavola con me.
22 Il
Figlio dell'uomo va incontro alla morte, come è stato stabilito per lui;
ma guai a quell'uomo per mezzo del quale egli è
tradito».
23 Allora i discepoli di
Gesù cominciarono a domandarsi gli uni con gli altri chi di loro stava
per fare una cosa simile.
La cena
L'ultima cena
CHI E' IL PIU' IMPORTANTE
24 Tra i discepoli sorse una
discussione per stabilire chi tra essi doveva essere considerato il più
importante.
25 Ma Gesù disse loro:
«I re comandano sui loro popoli e quelli che hanno il potere si fanno
chiamare benefattori del popolo.
26 Voi
però non dovete agire così! Anzi, chi tra voi è il
più importate diventi come il più piccolo; chi comanda diventi
come quello che serve.
27 Secondo voi, chi
è più importante: chi siede a tavola oppure chi sta a servire?
Quello che siede a tavola, non vi pare? Eppure io sto in mezzo a voi come un
servo.
28 Voi siete quelli rimasti sempre con
me, anche nelle mie prove.
29 Ora, io vi faccio
eredi di quel regno che Dio, mio Padre, ha dato a me.
30 Quando comincerò a regnare, voi
mangerete e berrete con me, alla mia tavola. E sederete su dodici troni per
giudicare le dodici tribù del popolo d'Israele.
GESŲ ANNUNZIA CHE PIETRO LO RINNEGHERA'
(vedi Matteo 26, 31-35; Marco
14, 27-31; Giovanni 13, 36-38)
31 - Simone,
Simone, ascolta! Satana ha preteso di passarvi al vaglio, come si fa con il
grano per pulirlo.
32 Ma io ho pregato per te,
perché tu sappia conservare la tua fede. E tu, quando sarai tornato a me,
da' forza ai tuoi fratelli
33 Allora Pietro gli
disse:
- Signore, con te sono pronto ad andare
anche in prigione e anche alla morte.
34 Ma
Gesù rispose:
- Pietro, ascolta quel che
ti dico: oggi, prima che il gallo canti, avrai dichiarato tre volte che non mi
conosci.
LA BORSA, IL SACCO E LA SPADA
35 Poi Gesù disse ai suoi
discepoli:
- Quando vi mandai senza soldi, senza
bagagli e senza sandali, vi è mancato
qualcosa?
Essi
risposero:
-
Niente!
36 Allora Gesù
disse:
- Ora però è diverso: chi ha
dei soldi li prenda; così anche chi ha una borsa. E chi non ha una spada
venda il suo mantello e se ne procuri una.
37 Vi
dico infatti che deve avverarsi per me quel che dice la
Bibbia:
E' stato messo tra i
malfattori.
Ecco, quel che mi riguarda sta ormai
per compiersi.
38 Allora i discepoli dissero a
Gesù: - Signore, ecco qui due spade!
Ma
Gesù rispose:
-
Basta!
GESŲ VA VERSO IL MONTE DEGLI ULIVI A PREGARE
(vedi Matteo 26, 36-46; Marco
14, 32-42)
39 Come faceva di solito, Gesù
uscì e andò verso il monte degli Ulivi, e i suoi discepoli lo
accompagnarono.
40 Quando giunse sul posto disse
loro: «Pregate per resistere nel momento della
prova».
41 Poi si allontanò da loro
alcuni passi, si mise in ginocchio
42 e
pregò così: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice di
dolore. Però non sia fatta la mia volontà, ma la
tua».
43 Allora dal cielo venne un angelo a
Gesù per confortarlo;
44 e in quel
momento di grande tensione pregava più intensamente. Il suo sudore cadeva
a terra come gocce di sangue.
45 Quindi, dopo
aver pregato, Gesù si alzò e andò verso i suoi discepoli.
Li trovò addormentati, sfiniti per la
tristezza
46 e disse loro: «Perché
dormite? Alzatevi e pregate per resistere nel momento della
prova».
Gesù nel giardino degli olivi
GESŲ E' ARRESTATO
(vedi Matteo 26, 47-56; Marco
14, 43-50; Giovanni 18, 3-11)
47 Mentre
Gesù ancora parlava con i discepoli, arrivò molta gente. Giuda,
uno dei dodici, faceva loro da guida. Si avvicinò a Gesù per
baciarlo.
48 Allora Gesù disse:
«Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell'uomo?».
49 Quelli che erano con Gesù, appena si
accorsero di ciò che stava per accadere, dissero:
- Signore, usiamo la
spada?.
50 E in quel momento uno di loro
colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio
destro.
51 Ma Gesù intervenne e
disse:
- Non fate così!
Basta!
Toccò l'orecchio di quel servo e lo
guarì.
52 Poi Gesù si rivolse ai
capi dei sacerdoti, ai capi delle guardie del tempio e alle altre
autorità del popolo che erano venuti contro di lui e disse: «Siete
venuti con spade e bastoni, come per arrestare un delinquente.
53 Eppure io stavo ogni giorno con voi, nel
tempio, e non mi avete mai arrestato. Ma questa è l'ora vostra: ora si
scatena il potere delle tenebre».
Il bacio di Giuda
PIETRO NEGA DI CONOSCERE GESŲ
(vedi Matteo 26, 57-58.69-75;
Marco 14, 53-54.66-72; Giovanni
18,
12-18.25-27)
54 Le guardie del tempio arrestarono
Gesù e lo portarono nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da
lontano.
55 Alcuni accesero un fuoco in mezzo al
cortile e si sedettero. Pietro si mise insieme a
loro.
56 Una serva lo vide là, seduto
presso il fuoco, lo guardò bene e poi
disse:
- Anche quest'uomo era con Gesù!
57 Ma Pietro negò e
disse:
- Donna, non so neppure chi
è!
58 Poco dopo, un altro vedendo Pietro
disse: - Anche tu sei uno di quelli.
Ma Pietro
dichiarò:
- No, non è
vero.
59 Dopo circa un'ora, un altro
affermò con insistenza:
-Sono sicuro:
anche quest'uomo era con Gesù: infatti viene dalla
Galilea.
60 Ma Pietro
protestò:
- Io non so quel che tu
dici.
In quel momento, mentre Pietro ancora
parlava, un gallo cantò.
61 Il Signore si
voltò verso Pietro e lo guardò. Pietro allora si ricordò di
quel che il Signore gli aveva detto: «Oggi, prima che il gallo canti, avrai
dichiarato tre volte che non mi conosci».
62
Poi uscì fuori e pianse amaramente.
Rinnegamento di Pietro
GESŲ VIENE INSULTATO E PICCHIATO
(vedi Matteo 26, 67-68; Marco
14, 65)
63 Intanto gli uomini che facevano la
guardia a Gesù lo deridevano e lo maltrattavano.
64 Gli bendarono gli occhi e gli domandavano:
«Indovina! Chi ti ha picchiato?».
65 E
lanciavano contro di lui molti altri insulti.
GESŲ DAVANTI AL TRIBUNALE EBRAICO
(vedi Matteo 26, 59-66; Marco
14, 55-64; Giovanni 18, 19-24)
66 Appena fu
giorno, si riunirono le autorità del popolo, i capi dei sacerdoti e i
maestri della legge. Fecero condurre Gesù davanti al loro
tribunale
67 e gli
dissero:
- Se tu sei il Messia, dillo apertamente
a noi. Ma Gesù rispose:
- Anche se lo dico
voi non mi credete.
68 Se invece vi faccio
domande voi non mi rispondete.
69 Ma d'ora in
avanti il Figlio dell'uomo starà accanto a Dio
Onnipotente.
70 Tutti allora domandarono: -
Dunque, tu sei proprio il Figlio di
Dio?
Gesù rispose
loro:
- Voi stessi lo dite! Io lo
sono!
71 I capi allora conclusero: «Ormai
non abbiamo più bisogno di prove! Noi stessi lo abbiamo udito
direttamente dalla sua bocca».
CAPITOLO 23
GESŲ DAVANTI A PILATO, GOVERNATORE ROMANO
(vedi Matteo 27, 1-2.11-14;
Marco 15, 1-5; Giovanni 18, 28-38)
1 Tutta
quell'assemblea si alzò e condussero Gesù da Pilato.
2 Là, cominciarono ad accusarlo:
«Quest'uomo noi lo abbiamo trovato mentre metteva in agitazione la nostra
gente: non vuole che si paghino le tasse all'imperatore romano e pretende di
essere il Messia-re promesso da Dio».
3
Allora Pilato lo interrogò:
- Sei tu il re
dei Giudei?
Gesù gli
rispose:
- Tu lo
dici!
4 Pilato quindi si rivolse ai capi dei
sacerdoti e alla folla e disse:
- Io non trovo
alcun motivo per condannare quest'uomo.
5 Ma
quelli insistevano dicendo: «Egli crea disordine tra il popolo. Ha
cominciato a diffondere le sue idee in Galilea; ora è arrivato fin qui e
va predicando per tutta la Giudea».
Gesų č condotto da Ponzio Pilato
GESŲ DAVANTI A ERODE
6 Quando Pilato udì
questa accusa domandò se quell'uomo era galileo.
7 Venne così a sapere che Gesù
apparteneva al territorio governato da Erode. In quei giorni anche Erode si
trovava a Gerusalemme: perciò Pilato ordinò che Gesù fosse
portato da lui.
8 Da molto tempo Erode
desiderava vedere Gesù. Di lui aveva sentito dire molte cose e sperava di
vederlo fare qualche miracolo. Perciò, quando vide Gesù davanti a
sé, Erode fu molto contento.
9 Lo
interrogò con insistenza, ma Gesù non gli rispose nulla.
10 Intanto i capi dei sacerdoti e i maestri
della legge che erano presenti lo accusavano con rabbia.
11 Anche Erode, insieme con i suoi soldati,
insultò Gesù. Per scherzo gli mise addosso una veste d'effetto e
lo rimandò da Pilato.
12 Erode e Pilato
erano sempre stati nemici tra di loro: quel giorno invece diventarono
amici.
GESŲ CONDANNATO A MORTE
(vedi Matteo 27, 15-26; Marco
15, 6-15; Giovanni 18, 38-19, 16)
13 Pilato
riunì i capi dei sacerdoti, altre autorità e il popolo,
14 e disse
loro:
- Voi mi avete presentato quest'uomo come
uno che mette disordine fra il popolo. Ebbene, ho esaminato il suo caso
pubblicamente davanti a voi. Voi lo accusate di molte colpe, ma io non lo trovo
colpevole di nulla.
15 Anche Erode è
dello stesso parere: tant'è vero che lo ha rimandato da noi senza
condannarlo. Dunque, quest'uomo non ha fatto nulla che meriti la morte.
16 Perciò lo farò flagellare e poi
lo lascerò libero (17).
18 Ma tutti
insieme si misero a gridare:
- A morte
quest'uomo! Vogliamo libero Barabba!
19 Barabba
era in prigione perché aveva preso parte a una sommossa del popolo in
città e aveva ucciso un uomo.
20 Pilato
voleva liberare Gesù. Perciò lo disse di nuovo ai presenti.
21 Ma essi gridavano ancor più
forte:
- In croce! In
croce!
22 Per la terza volta Pilato
dichiarò:
- Ma che male ha fatto
quest'uomo? Io non ho trovato in lui nessuna colpa che meriti la morte.
Perciò lo farò frustare e poi lo lascerò
libero.
23 Essi però insistevano a gran
voce nel chiedere che Gesù venisse crocifisso. Le loro grida diventarono
sempre più forti.
24 Alla fine Pilato
decise di lasciar fare come volevano.
25 Avevano
chiesto la liberazione di Barabba, quello che era stato messo in prigione per
sommossa e omicidio, e Pilato lo liberò. Invece consegnò
Gesù alla morte come essi volevano.
GESŲ SULLA VIA DEL CALVARIO
(vedi Matteo 27, 31-32; Marco
15, 20-21; Giovanni 19, 16-17)
26 Presero
Gesù e lo portarono via. Lungo la strada, fermarono un certo Simone,
originario di Cirene, che tornava dai campi. Gli caricarono sulle spalle la
croce e lo costrinsero a portarla dietro a Gesù.
27 Erano in molti a seguire Gesù: una
gran folla di popolo e un gruppo di donne che si battevano il petto e facevano
lamenti su di lui.
28 Gesù si
voltò verso di loro e disse: «Donne di Gerusalemme, non piangete per
me. Piangete piuttosto per voi e per i vostri figli.
29 Ecco, verranno giorni nei quali si
dirà: Beate le donne che non possono avere bambini, quelle che non hanno
mai avuto figli e quelle che non ne hanno mai
allattato.
30 «Allora la gente
comincerà a dire ai monti:
"Franate su di
noi"
e alle colline:
"Nascondeteci".
31 Perché se si tratta
così il legno verde, che ne sarà di quello
secco?».
Gesù cade sotto la croce
Il calvario di Gesų Cristo
GESŲ E' INCHIODATO A UNA CROCE
(vedi Matteo 27, 33-44; Marco
15, 22-32; Giovanni 19, 18-27)
32 Insieme con
Gesù venivano condotti a morte anche due malfattori.
33 Quando furono arrivati sul posto detto "luogo
del Cranio", prima crocifissero Gesù e poi i due malfattori: uno a destra
e l'altro a sinistra di Gesù.
34
Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quel che
fanno». I soldati intanto si divisero le vesti di Gesù, tirandole a
sorte.
35 La gente stava a guardare. I capi del
popolo invece si facevano beffe di Gesù e gli dicevano: «Ha salvato
tanti altri, ora salvi se stesso, se egli è veramente il Messia scelto da
Dio».
36 Anche i soldati lo schernivano: si
avvicinavano a Gesù, gli davano da bere
aceto
37 e gli dicevano: «Se tu sei davvero
il re dei Giudei salva te stesso!».
38
Sopra il capo di Gesù avevano messo un cartello con queste parole:
«Quest'uomo è il re dei
Giudei».
Gesù arriva sulla cima del calvario
Crocifissione
Erezione della croce
LA PREGHIERA DI UN MALFATTORE
39 I due malfattori intanto erano
stati crocifissi con Gesù. Uno di loro, insultandolo,
diceva:
- Non sei tu il Messia? Salva te stesso e
noi.
40 L'altro invece si mise a rimproverare il
suo compagno e disse:
- Tu che stai subendo la
stessa condanna non hai proprio nessun timore di Dio?
41 Per noi due è giusto scontare il
castigo per ciò che abbiamo fatto, lui invece non ha fatto nulla di
male.
42 Poi
aggiunse:
- Gesù, ricordati di me quando
sarai nel tuo regno.
43 Gesù gli
rispose:
- Ti assicuro che oggi sarai con me in
paradiso.
GESŲ MUORE
(vedi Matteo 27, 45-56; Marco
15, 33-41; Giovanni 19, 28-30)
44 Verso
mezzogiorno si fece buio per tutta la regione fino alle tre del pomeriggio.
45 Il sole si oscurò e il grande velo
appeso nel tempio si squarciò a metà.
46 Allora Gesù gridò a gran voce:
«Padre, nelle tue mani affido la mia vita». Dopo queste parole
morì.
47 L'ufficiale romano, vedendo quel
che accadeva, rese gloria a Dio dicendo: «Egli era veramente un uomo
giusto!».
48 Anche quelli che erano venuti
per vedere lo spettacolo, davanti a questi fatti se ne tornavano a casa
battendosi il petto.
49 Invece gli amici di
Gesù e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea se ne stavano ad
una certa distanza e osservavano tutto quel che
accadeva.
Morte di Cristo
Gesų muore sulla croce
IL CORPO DI GESŲ E' MESSO NELLA TOMBA
(vedi Matteo 27, 57-61; Marco
15, 42-47; Giovanni 19, 38-42)
5051 Vi era un
certo Giuseppe originario di Arimatèa. Egli faceva parte anche del
tribunale ebraico; ma non aveva approvato quel che gli altri consiglieri avevano
deciso e fatto contro Gesù. Era uomo buono e giusto, e aspettava con
fiducia il regno di Dio.
52 Giuseppe dunque
andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla
croce e lo avvolse in un lenzuolo.
53 Infine lo
mise in un sepolcro scavato nella roccia, dove nessuno era stato ancora deposto.
54 Era la vigilia del giorno di festa,
già stava per cominciare il sabato.
55 Le
donne, che erano venute con Gesù fin dalla Galilea, avevano seguito
Giuseppe. Videro la tomba e osservarono come veniva deposto il corpo di
Gesù.
56 Poi se ne tornarono a casa per
preparare aromi e unguenti. Il giorno festivo lo trascorsero nel riposo, come
prescrive la legge ebraica.
Distacco dalla croce
Cristo deposto nella tombaCAPITOLO
24
GESŲ E' VIVO
(vedi Matteo 28, 1-10; Marco
16, 1-8; Giovanni 20, 1-10)
1 Il primo giorno
della settimana, di buon mattino le donne andarono al sepolcro di Gesù,
portando gli aromi che avevano preparato per la sepoltura.
2 Videro che la pietra che chiudeva il sepolcro
era stata spostata.
3 Entrarono nel sepolcro, ma
non trovarono il corpo del Signore Gesù.
4 Le donne stavano ancora lì senza sapere
che cosa fare, quando apparvero loro due uomini con vesti splendenti.
5 Impaurite, tennero la faccia abbassata verso
terra. Ma quegli uomini dissero loro: «Perché cercate tra i morti
colui che è vivo?
6 Egli non si trova qui
ma è risuscitato! Ricordatevi che ve lo disse quando era ancora in
Galilea.
7 Allora vi diceva: "E' necessario che
il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai nemici di Dio e questi lo
crocifiggeranno. Ma il terzo giorno
risusciterà"».
8 Allora le donne si
ricordarono che Gesù aveva detto quelle parole.
9 Lasciarono il sepolcro e andarono a raccontare
agli undici discepoli e a tutti gli altri quello che avevano visto e udito.
10 Erano Maria, nativa di Màgdala,
Giovanna e Maria, madre di Giacomo. Anche le altre donne che erano con loro
riferirono agli apostoli le stesse cose.
11 Ma
gli apostoli non vollero credere a queste parole. Pensavano che le donne avevano
perso la testa.
12 Pietro però si
alzò e corse al sepolcro. Guardò dentro, e vide solo le bende
usate per la sepoltura. Poi tornò a casa pieno di stupore per quello che
era accaduto.
GESŲ RISORTO APPARE AI DISCEPOLI DI EMMAUS
(vedi Marco 16,
12-13)
13 Quello stesso giorno due discepoli
stavano andando verso Emmaus, un villaggio lontano circa undici chilometri da
Gerusalemme.
14 Lungo la via parlavano tra loro
di quel che era accaduto in Gerusalemme in quei giorni.
15 Mentre parlavano e discutevano, Gesù
si avvicinò e si mise a camminare con loro.
16 Essi però non lo riconobbero,
perché i loro occhi erano come
accecati.
17 Gesù domandò
loro:
- Di che cosa state discutendo tra voi
mentre camminate?
Essi allora si fermarono,
tristi.
18 Uno di loro, un certo Clèopa,
disse a Gesù:
- Sei tu l'unico a
Gerusalemme a non sapere quel che è successo in questi ultimi
giorni?
19 Gesù
domandò:
- Che cosa è
successo?
Quelli
risposero:
- Il caso di Gesù, il Nazareno!
Era un profeta potente davanti a Dio e agli uomini, sia per quel che faceva sia
per quel che diceva.
20 Ma i capi dei sacerdoti
e il popolo l'hanno condannato a morte e l'hanno fatto crocifiggere.
21 Noi speravamo che fosse lui a liberare il
popolo d'Israele! Ma siamo già al terzo giorno da quando sono accaduti
questi fatti.
22 Una cosa però ci ha
sconvolto: alcune donne del nostro gruppo sono andate di buon mattino al
sepolcro di Gesù
23 ma non hanno trovato
il suo corpo. Allora sono tornate indietro e ci hanno detto di aver avuto una
visione: alcuni angeli le hanno assicurate che Gesù è vivo.
24 Poi sono andati al sepolcro altri del nostro
gruppo e hanno trovato tutto come avevano detto le donne, ma lui, Gesù,
non l'hanno visto.
25 Allora Gesù
disse:
- Voi capite poco davvero; come siete
lenti a credere quel che i profeti hanno scritto!
26 Il Messia non doveva forse soffrire queste
cose prima di entrare nella sua gloria?
27
Quindi Gesù spiegò ai due discepoli i passi della Bibbia che lo
riguardavano. Cominciò dai libri di Mosè fino agli scritti di
tutti i profeti.
28 Intanto arrivarono al
villaggio dove erano diretti, e Gesù fece finta di voler continuare il
viaggio.
29 Ma quei due discepoli lo trattennero
dicendo: «Resta con noi perché il sole ormai tramonta».
Perciò Gesù entrò nel villaggio per rimanere con loro.
30 Poi si mise a tavola con loro, prese il pane
e pronunziò la preghiera di benedizione; lo spezzò e
cominciò a distribuirlo.
31 In quel
momento gli occhi dei due discepoli si aprirono e riconobbero Gesù, ma
lui spari dalla loro vista.
32 Si dissero l'un
l'altro: «Noi sentivamo come un fuoco nel cuore, quando egli lungo la via
ci parlava e ci spiegava la Bibbia!».
33
Quindi si alzarono e ritornarono subito a Gerusalemme. Là, trovarono gli
undici discepoli riuniti con i loro compagni.
34
Questi dicevano: «Il Signore è risuscitato veramente ed è
apparso a Simone».
35 A loro volta i due
discepoli raccontarono quel che era loro accaduto lungo il cammino, e dicevano
che lo avevano riconosciuto mentre spezzava il
pane.
Gesù e i discepoli di Emmaus
GESŲ APPARE AI DISCEPOLI
(vedi Matteo 28, 16-20; Marco
16, 14-18; Giovanni 20, 19-23;
Atti 1,
6-8)
36 Gli undici apostoli e i loro compagni
stavano parlando di queste cose. Gesù apparve in mezzo a loro e disse:
«La pace sia con voi!».
37 Sconvolti e
pieni di paura, essi pensavano di vedere un fantasma.
38 Ma Gesù disse loro:
«Perché avete tanti dubbi dentro di voi?
39 Guardate le mie mani e i miei piedi! Sono
proprio io! Toccatemi e verificate: un fantasma non ha carne e ossa come
me».
40 Gesù diceva queste cose ai
suoi discepoli, e intanto mostrava loro le mani e i piedi.
41 Essi però, pieni di stupore e di
gioia, non riuscivano a crederci: era troppo grande la loro gioia! Allora
Gesù disse: «Avete qualcosa da mangiare?».
42 Essi gli diedero un po' di pesce arrostito.
43 Gesù lo prese e lo mangiò
davanti a tutti.
44 Poi disse loro: «Era
questo il senso dei discorsi che vi facevo quando ero ancora con voi! Vi dissi
chiaramente che doveva accadere tutto quel che di me era stato scritto nella
legge di Mosè, negli scritti dei profeti e nei salmi!».
45 Allora Gesù li aiutò a capire
le profezie della Bibbia.
46 Poi aggiunse:
«Così sta scritto: il Messia doveva morire, ma il terzo giorno
doveva risuscitare dai morti.
47-48 Per suo
incarico ora deve essere portato a tutti i popoli l'invito a cambiare vita e a
ricevere il perdono dei peccati. Voi sarete testimoni di tutto ciò
cominciando da Gerusalemme.
49 Perciò io
manderò su di voi lo Spirito Santo, che Dio, mio Padre, ha promesso. Voi
però restate nella città di Gerusalemme fino a quando Dio non vi
riempirà con la sua forza».
GESŲ SALE VERSO IL CIELO
(vedi Marco 16, 19-20; Atti 1,
9-11)
50 Poi Gesù condusse i suoi
discepoli verso il villaggio di Betània. Alzò le mani sopra di
loro e li benedisse.
51 Mentre li benediceva si
separò da loro e fu portato verso il cielo.
52 I suoi discepoli lo adorarono. Poi tornarono
verso Gerusalemme, pieni di gioia.
53 E stavan
sempre nel tempio lodando e ringraziando Dio.
L'ascensione